Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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Topini ballerini che non sanno più ballare:

All’inizio della mia carriera professionale lavoravo presso un ospedale veterinario aperto anche di notte. Nonostante fossi un giovane veterinario, ero già responsabile unico della sezione “animali esotici”. Toccavano anche a me i turni serali e due notti la settimana le passavo in clinica per gestire le urgenze.
Il lavoro notturno consiste nel seguire i degenti facendo loro le terapie agli orari prestabiliti, cambiando le flebo e tenendoli puliti. Trattandosi di una struttura di pronto soccorso aperta 24 ore su 24 è possibile che in qualsiasi momento arrivi un’urgenza e quindi bisogna essere sempre pronti ad intervenire, suturare, fare medicazioni, ecc.
In realtà, il concetto di urgenza per il proprietario medio di un cane o di un gatto non è propriamente lo stesso che viene insegnato durante un corso di terapia intensiva. Dopo averti fatto saltare dal letto nel cuore della notte infatti spesso esordivano con frasi del tipo: ” Il mio Fuffy ha un occhio che non mi piace per niente … è una settimana che respira male … mi sono accorto che non gli ho fatto l’antirabbica che scadeva il mese scorso e un’ora fa mi ha morso, non vorrei fosse rabbioso”.
Durante le notti non si dorme praticamente mai! Anche quando non c’è nulla da fare si rimane vestiti e al massimo ci si distende per riposare un po’ sul divano oppure su una brandina posizionata sotto il citofono. In questo modo se qualcuno suona il campanello si è sicuri di svegliarsi rapidamente per poter essere subito operativi.
È stato così che ho fatto la mia prima esperienza con un animaletto esotico che prima di allora non avevo mai considerato propriamente da compagnia e ignoravo potesse diventare una realtà consolidata nel giro di pochi anni anche nel nostro Paese.

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