Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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La FALCONERIA secondo “Stirpe Rapace”

Nel mio lavoro di “Veterinario esotico” ho la fortuna di incrontrare non solo animali speciali, ma anche persone eccezionali ed oltremodo interessati. E’ così che sono diventato amico di Elisa Zanin e FiIlippo Boer, due valenti flalconieri che hanno fondato il sito http://www.falconeriastirperapace.com ed hanno fatto della loro passione una professione, come nel mio caso. Ho chiesto loro di spiegare in poche parole cosa rappresenti per loro la falconeria ed ho il piacere di pubblicarlo integralmente sul mio post.

I quesiti esistenziali, retaggio dell’assunzione di un’autocoscienza, sono tradizionalmente ritenuti enigmi insolubili. Questo postulato filosofico però non preclude la ricerca introspettiva di una anamnesi individuale e la stessa disciplina della falconeria, che inevitabilmente il falconiere adotta come stile di vita, ardisce a suggerirne una propria declinazione concettuale.
L’intenso legame che si instaura tra un rapace ed un falconiere va a toccare antiche reminiscenze celate nel nostro istinto assopito e induce a riscoprire un innovato senso di coerenza. La capacità umana di mettersi in comunicazione empatica con gli altri esseri viventi assume uno scopo e la sintonia tra uomo e rapace lambisce la simbiosi. Tutto assume una connotazione di esattezza, ciò che prima sfuggiva alla ragione e veniva archiviato come entropia, ora surge al livello di concezione più alto di negentropia, ovvero la percezione di un Ordine Naturale delle Cose più complesso e che trascende la limitata capacità della ragione di comprenderlo.

Chi siamo? Siamo i custodi dell’Ordine Naturale delle Cose.
Da dove veniamo? Dall’anarchia, dal Disordine Naturale delle Cose.
Dove stiamo andando? Verso la negentropia, verso la Vera Natura delle Cose.

I NOSTRI OBIETTIVI:

Divulgazione naturalistica sul tema della conservazione dei beni ambientali, con particolare risalto alla tutela dei predatori quali agenti di controllo dell’equilibrio ecologico.
Mediante l’antica arte della falconeria, nostra prerogativa, vorremmo porre l’accento su dinamiche di proficua interazione uomo-ambiente, avvalendoci di una storica “mediazione”, un sodalizio collaudato tra civiltà e “Ordine Naturale”, quale è stata la falconeria nella Storia.
Si propone dunque: falconeria come espediente comunicativo che ristabilisca una dialettica tra Uomo e Natura e orienti l’opinione comune verso un rinnovato senso di responsabilità naturalistica individuale.
Inoltre, l’impiego di animali tanto rappresentativi della categoria dei “predatori specializzati”, permette la promulgazione di un importante principio: l’assunzione di una più evoluta cognizione del “valore ecologico” degli esseri viventi. I predatori vengono posti in cima alle priorità di salvaguardia globale a cagione dell’allarmante numero di specie minacciate rispetto alle prede e, a maggior ragione, in considerazione del preziosissimo ruolo che rivestono di equilibratori naturali. Per tanto, l’ambito di pertinenza dei falconieri che si occupano di sensibilizzazione naturalistica nei termini sopracitati, trova collocazione nei fondamenti ecologisti esplicitati dal seguente trinomio: coltivare gli alberi; depurare le acque e salvaguardare i predatori.

Addestramento di rapaci impiegati in esperienze di interazione con il pubblico e dimostrazioni di volo, nonché in interventi di allontanamento di avifauna indesiderata (bird control).
La pratica della falconeria costituisce di fatto l’innovazione principale nell’approccio al “naturalismo empirico” che si vuole promuovere.
Avvalendosi della nostra esperienza, viene reso immediatamente accessibile al pubblico il contatto diretto con i rapaci e, soprattutto, con la loro natura incorrotta. Questo, ovviamente, non può prescindere dal rispetto dei rapaci stessi, per tanto gli operatori sono tenuti a guidare competentemente coloro che desiderino cimentarsi in queste sperimentazioni.
La certezza è che l’ipotetico partecipante ad una tale esperienza, il quale con tutta probabilità vi si approccerà attratto da una connotazione per lo più “ricreativa”, verrà inevitabilmente coinvolto in una “presa di coscienza naturalista” più ampia. Affascinato da ciò che tali animali rappresentano, chiunque è portato a maturare una maggiore attitudine a ricercare e a replicare l’intensità di quelle emozioni, incoraggiato dall’apprendere che una realtà tanto distante dalla società odierna possa essere, in verità, tanto a portata di mano.
Tutto quanto sopra descritto illustra come si possono portare le persone comuni tra gli uccelli rapaci; il passo successivo sarebbe: portare gli uccelli rapaci tra le persone comuni… In questi ultimi anni, infatti, sempre più falchi e falconieri si sono dimostrati i più efficaci operatori di dissuasione nel contrastare in modo ecocompatibile l’insediamento di avifauna in eccesso in svariati ambiti. Ormai è noto che proprio i falchi addestrati siano presenze irrinunciabili nei siti aeroportuali dove espletano egregiamente un ruolo di delicata responsabilità intervenendo a liberare le piste di decollo da uccelli selvatici che, se fossero malauguratamente aspirati dalle turbine dei motori dei velivoli durante le fasi di decollo e atterraggio, potrebbero causare gravi danni strutturali e mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri. In questo frangente l’intervento dei falchi si è rivelato tanto prezioso da suggerirne l’impiego anche altrove: discariche, aree industriali, centri urbani e zone agricole.
Ecco dunque che si profila la necessità di stilare un’etica deontologica che supporti la costituzione di una “figura professionale specializzata” con falchi e falconieri addestrati nelle tecniche di “controllo avifauna”. Questi sarebbero a disposizione del cittadino e delle istituzioni nell’esercizio di un servigio assai necessario in termini pragmatici oltre che rispettoso degli ideali ecologisti ispiratori.

Istituzione di corsi di falconeria e di gestione dei rapaci, a più livelli.
Oltre che mettere in pratica in prima persona tutto quanto descritto nei punti precedenti, noi siamo onorati di tramandare la nostra esperienza istruendo chi volesse intraprendere lo stesso percorso formativo.
Partendo da propedeutici corsi di approccio ai rapaci e alle tecniche base della falconeria, gli interessati hanno modo di approfondire la teoria e la pratica in gradi successivi di formazione, sin anche (dopo il giusto periodo di praticantato) giungere alla gestione di un rapace personale.
Il fine ultimo sarebbe quello di dimostrare la massima apertura alla condivisione di un’arte sapienziale che cela in sé un vero e proprio stile di vita. Questo sarebbe in controtendenza con lo spirito elitario che tradizionalmente ha connotato la categoria dei falconieri come una “casta chiusa”.
Col tempo si auspica “promuovere” la figura di un falconiere maestro di un arte antica che rispetti scrupolosamente un etica naturalistica, ma anche istituire e replicare quella figura di “Homo Custos Naturae” (Uomo Custode della Natura) che colmi l’attuale grave assenza nel settore eco-faunistico, sempre disciplinato dall’appropriata deontologia testé menzionata.

Catalogazione ed archiviazione di una documentazione naturalistica consultabile e gestita secondo un sistema biblioteconomico.
Un progetto fondato, come si è detto, sulla pratica di un arte sapienziale da tramandare e salvaguardare quale prezioso patrimonio culturale ed etico e che ambisca fregiarsi di prestigio culturale, necessita di un supporto nozionistico e bibliografico il più completo possibile. Per tanto ambiremmo molto raccogliere negli anni tutto il materiale possibile e, un giorno, allestire un centro di documentazione naturalistica, specializzato su quanto concerne i predatori, i rapaci e la falconeria. Ivi sarebbero raccolti, catalogati ed archiviati documenti, testi, oggetti e quant’altro fosse utile alla documentazione di questo particolare ambito di pertinenza. Il tutto consultabile dal pubblico secondo le modalità previste e già comunemente impiegate nei centri di documentazione di questo tipo.
La più celebre realtà mondiale di documentazione sui rapaci (oltre che di studio e salvaguardia) è la statunitense “The Peregrine Faund and The World Center for Birds of Prey” (http://www.peregrinefund.org/default.asp), trattandosi del leader indiscusso del settore, rappresenta il “non plus ultra” da cui trarre ispirazione.

CONCLUSIONI:

Nella realizzazione di questo ambizioso progetto si persegue l’urgenza di colmare il divario sorto tra l’uomo moderno e l’ambiente naturale. La degenerazione dell’ecosistema globale ha assunto proporzioni allarmanti, tanto da diventare la priorità attuale per antonomasia. Prendere atto della necessità di riscoprire il legame con la Natura si piega all’esigenza di dover maturare il comune desiderio di preservarla. Ogni situazione che favorisca l’interazione positiva con l’ambiente è da incoraggiare e, nella fattispecie, la falconeria risponde in modo esaustivo a tale funzione.
La falconeria è un’arte altamente specializzata, per tanto esige impegno da parte di chi volesse cimentarvisi; questo, unito al fascino magnetico dei rapaci, induce un’irresistibile desiderio di contatto e, al tempo stesso, impone l’abbandono di un atteggiamento frivolo o superficiale. Riservarsi il privilegio di affiancare un rapace, anche per un’esperienza occasionale, presuppone un’assunzione di responsabilità nei confronti della Natura stessa. È su questo che si vuole far leva per infondere e divulgare uno spirito ambientalista più maturo. Certi che i rapaci siano rappresentanti d’eccellenza capaci di ammaliare chiunque.

Consci che ormai i cattivi costumi siano talmente diffusi da non risparmiare nessuna categoria sociale e professionale, siamo altresì consapevoli che la stessa categoria dei falconieri non sia affatto scevra da meschinità e scempi.
Discutibili individui, sedicenti “falconieri”, hanno dato adito a ragionevoli rimostranze animaliste perpetrando con malizia e ignoranza degli abusi ai danni dei rapaci, dell’ecosistema e del buon nome della vera falconeria.
Noi denunciamo e prendiamo le distanze da tutto questo e profondiamo le nostre energie, giorno dopo giorno, nella costituzione di un’arte eclettica, di una passione genuina, ma soprattutto di un rispetto devoto per la Natura.
Perseguiamo il rapporto coi nostri rapaci quasi con sudditanza, i quali ricambiano i loro falconieri concedendo fiducia incondizionata …e questo è commovente, se paragonato all’ipocrisia onnipresente nella società umana.
Cerchiamo di dare prova di una falconeria matura nella misura in cui “maturità” sia sinonimo di evoluzione ecologista. Promuoviamo un ottica che preveda l’essere umano come specie benigna interagente e non come ascetico contemplatore, o, peggio ancora, distruttore che interagisce con la Natura solo deflorandola scelleratamente per attingere alle sue risorse.
Siamo sinceramente motivati dai riscontri molto incoraggianti che abbiamo potuto apprezzare nella risposta partecipe e serena dei rapaci con cui collaboriamo. Curando attentamente lo stato di salute psicofisica dei rapaci e facendo pressione unicamente sul rinforzo di stimoli positivi, mai coercitivi, abbiamo instaurato un rapporto di complicità e di piacere della reciproca compagnia. Questa alchimia è il presupposto imprescindibile per poter rendere partecipi di tale esperienza anche altri.
La nostra missione è sedurre con la falconeria il maggior numero di persone; certi che lo sguardo di un rapace celi in sé qualcosa di primordiale e puro che ha la capacità di parlare all’essenza più genuina dell’animo umano. La falconeria vera può ristabilire un vivido legame con la Natura …metterci in contatto con qualcosa di selvaggio che langue nelle più profonde stratificazioni della nostra essenza… la falconeria vera permette di riscoprire qualcosa che non ha quasi più un posto per esistere, la coscienza di questo smuove l’urgenza di ristabilire equilibri troppo a lungo trascurati …in breve: la Natura ha dato ai rapaci la perfezione, chi assume la cognizione di ciò è portato ad agognare questa perfezione e la strada per la perfezione è la Natura stessa.

Filippo Boer
mail: stirperapace@alice.it
tel cel: 340 3050871