Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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Esami precova allevamento di uccelli ornamentali

Gli allevatori di Canarini e più in generale di Fringillidi ed Estrildidi conoscono molto bene questo strano termine: esami precova. Si avvicina il momento di preparare i soggetti alla magica stagione della riproduzione ed è indispensabile eseguire degli esami di natura sanitaria per rendersi conto se i nostri beniamini sono sani o necessitano di alcuni trattamenti medici.
E’ infatti con l’allevamento e la riproduzione che l’allevatore produce i soggetti che andrà ad esporre nelle fiere e nelle mostre ornitologiche che, numerose, si svolgono su tutto il territorio nazionale.
E’ altresì arcinoto che animali adulti apparentemente sani possono risultare portatori di germi letali per i piccoli nascituri che nelle prime settimane di vita hanno un sistema immunitario ancora incompetente. Gli esami precova servono a controllare lo stato di salute, la “temperatura” del proprio allevamento. Se gli esami sono svolti correttamente possono dare una miriade di informazioni sull’allevamento, sui microrganismi presenti e sui fattori di rischio per i riproduttori e per i pullus.
La prima regola da seguire è quella di rivolgersi direttamente ad un veterinario esperto in patologia degli uccelli ornamentali, mai recarsi direttamente presso i laboratori di analisi e gli istituti zooprofilattici.
Sarà il professionista veterinario, dopo aver capito quali sono i problemi in allevamento, ad indirizzare il laboratorio sugli esami che si rendano necessari per verificare i suoi sospetti diagnostici.
La seconda regola è quella di recarsi personalmente da veterinario o se impossibilitati chiamarlo dopo aver spedito le feci, per spiegare nel dettaglio come si gestiscono gli animali, come si alimentano, quali i problemi rilevati, quali eventuali trattamenti già eseguiti in passato.
Terza regola dopo aver ricevuto la terapia è quella di rispettare scrupolosamente i protocolli terapeutici consigliati, sia per i dosaggi delle molecole sia per il tempo durante il quale gli animali dovranno essere trattati. Questo per evitare oltrechè la mancata efficacia del trattamento anche la creazione di ceppi batterici antibiotico-resistenti.
Dopo il trattamento e durante la stagione delle cove e poi della muta del piumaggio bisogna chiamare regolarmente il veterinario per tenerlo aggiornato sull’evolversi della situazione in allevamento e per essere consigliati sugli aggiustamenti della terapia che ci potranno essere solo strada facendo.
Il miglior augurio di una felice anno ornitologico.