Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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TARTARUGHE DI TERRA MEDITERRANEE

Le tartarughe terrestri mediterranee sono: Testudo hermanni (Testuggine comune o di Hermann), Testudo graeca (Testuggine greca) e Testudo marginata (Testuggine marginata).

Molto meno diffuse Testudo weissingeri (Testuggine nana del Peloponneso) e Testudo kleinmanni (Testuggine di Kleinmann).

Queste testuggini hanno due principali esigenze per vivere a lungo e sane: erba e sole!

Ma vediamo un po’ più nel dettaglio come riconoscere le specie e come allevarle.

Testudo hermanni è la più diffusa. Il suo carapace termina in maniera bombata e non presenta tubercoli sulle cosce.

Testudo graeca ha un aspetto molto simile alla hermanni. Si differenzia per la presenza di tubercoli cornei all’interno delle cosce, simili a piccoli corni di rinoceronte! Il carapace termina in maniera bombata.

Testudo marginata è più grande da adulta delle due specie precedentemente trattate e si differenzia per la forma a pagoda del suo carapace. Gli scuti dorsali terminali del carapace sono a forma di gonna svasata ed il disegno del piastrone è caratteristicamente dato da triangoli neri molto netti. La marginata non presenta tubercoli cornei sulle cosce.

Tutte le tartarughe terrestri sono erbivore e si alimentano di erbe prative, frutti e bacche che cadono dagli alberi e di rovi e foglie. Saltuariamente integrano la loro alimentazione con qualche insetto, lombrico e lumaca.

In cattività è quindi indicato tenerle in giardino perché possano nutrirsi liberamente di erba oppure fornirgliela direttamente nel loro terrario. Vanno bene anche le verdure ad uso umano e tutti i vegetali da foglia. Le testuggini solitamente sono ghiotte di insalata, pomodori, meloni ed anguria.
Tra le erbe prative invece tendono a scegliere il trifoglio ed il tarassaco.

Non vanno mai somministrati alimenti per cani e gatti o alimenti per tartarughe acquatiche che sono carnivore e piscivore.

L’esposizione solare diretta è indispensabile per la sintesi della vitamine D3, senza la quale non è possibile assimilare e fissare nei tessuti il Calcio presente nell’alimentazione. Animali che non vengano tenuti al sole, specialmente se giovani ed in accrescimento, svilupperanno rapidamente Osteofibrosi (MDF: Metabolic Bone Disease) detta “malattia del carapace molle”, una malattia gravissima nella quale il guscio risulta essere molle e deformato (piramidalizzazione degli scuti) e l’animale stenta ad alimentarsi ed è soggetto a fratture spontanee delle sue ossa.

Gli animali che non possano essere tenuti all’aperto vanno ospitati in appositi terrari allestiti in modo che vi sia, oltrechè la lampada riscaldante per tenere la temperatura del terrario attorno ai 28 C° di giorno e 22 C° la notte (alcuni gradi in più per T. graeca), anche la lampada a raggi ultravioletti per la produzione della vitamina D3. Questa lampada va sostituita ogni 4-6 mesi perché esaurisce la sua vita utile ed anche se emette luce visibile non emette raggi UV.

Per quanto riguarda il letargo si rimanda all’articolo “Letargo tartarughe di terra mediterranee”.

L’alloggio in giardino è sempre la soluzione ideale.

Prima di tutto bisogna accertarsi che non vi siano pericoli da parte di predatori. I cani sono assolutamente inaffidabili perché tendono a masticarle come se si trattasse di un osso. I gatti possono mordere le tartarughe baby. Di notte i rapaci come Gufi e Barbagianni possono mangiare le testuggini baby. I roditori non fanno differenze di taglia e capita comunemente che rosicchino esternamente le zampe messe in posizione di difesa della testa.

Attenzione quindi a questi pericoli e ponete sempre griglie e reti di protezione al vostro recinto.

Gli animali vanno sempre contenuti in un recinto, per evitare che vadano sotto le macchine nelle operazioni di rientro in casa la sera o finiscano sotto il taglia-erba la domenica quando i mariti sistemano il giardino ed in Veterinari sono più difficilmente reperibili.

Le tartarughe sono ottime scavatrici ed ottime arrampicatrici, quindi il recinto deve essere fatto a regola d’arte.

Non deve mai mancare in ogni recinto: lo spazio per prendere il sole (specialmente la mattina presto), una siepe per ripararsi dal troppo sole, una tettoia fatta ad esempio da un larga tavola di legno per ripararsi dalla pioggia, una vasca con acqua bassa rinnovata ogni giorno per fare il bagno e bere, frutta e verdura fresca cambiata ogni giorno.

Se si vogliono tenere insieme più soggetti, non ci sono grossi problemi con le femmine salvo incompatibilità caratteriali. Avere sempre l’accortezza che siano di taglia simile.
Il problema si pone se ci sono due maschi, perché facilmente lotteranno causandosi profonde ferite oppure se si volesse fare la coppia. Il rapporto ideale infatti è un maschio con 3 femmine, perché dedichi le sue attenzioni amorose a più soggetti. Essendo il maschio molto focoso, potrebbe passare tutta la stagione degli amori a tormentare la femmina e ferirla mordendole zampe e fianchi.

Le testuggini, come le altre tartarughe acquatiche, sono animali resistenti che se ben tenuti difficilmente si ammalano. Non hanno particolari profilassi da seguire e non esistono vaccinazione per loro in commercio. La miglior garanzia di salute sta nel seguire scrupolosamente le corrette tecniche di gestione ed alimentazione.

Consiglio di farle visitare almeno una volta all’anno e nell’occasione raccogliere degli escrementi per fare un esame delle feci. Naturalmente vanno portate dal Veterinario ogni qual volta si presentino letargiche, anoressiche, respirino male o si imbrattino la coda con le feci.

Non essendo un animale compreso nei corsi di studio di Medicina Veterinaria è importante scegliere un Veterinario con particolari competenze nel settore degli animali esotici ed particolare di rettili.