E’ un problema caratteristico di cani adulti che hanno appena cambiato gruppo sociale. Sono cioè stati venduti ad altre persone, abbandonati o adottati.
Si trovano improvvisamente ad affrontare tutta una serie di situazioni nuove e sopratutto in mezzo a persone che parlano “un’altra lingua”!?!
Infatti è dimostrato che ogni famiglia umana tende ad usare sempre le stesse frasi, le stesse parole, a creare dei piccoli rituali per cui ad una frase ad esempio del papà la mamma ne dirà un’altra o il figlio risponderà sempre nello stesso modo!
Il cane che vive in quella famiglia impara il loro “dialetto”, le loro parole caratteristiche, le loro inflessioni, le loro abitudini. Il poter prevedere i proprietari è molto rilassante, perchè non vi sono sorprese.
Il cane inoltre impara a capire anche ciò che noi non diciamo, i nostri stati d’animo. Li capisce da segni impercettibili ad altre persone ma non a lui. Questo tipo di comunicazione viene definita prossemica. Passiamo infatti informazioni senza parlare, con la postura del corpo, gesti movimenti e sguardi che involontariamente mettiamo in atto.
Cambiando gruppo sociale il cane si trova a dover ricominciare tutto da capo e se non è più giovanissimo questo gli causerà sicuramente stress ed ansia.
Sono caratteristici gli atteggiamenti di evitamento (rifiuta il contatto con le persone), aggressioni, emissione di segnali ambivalenti (invita al gioco ma poi scappa o morde), stereotipie.
I più conivolti da questo problema sono i cani sopra i 3,5 anni, i da compagnia o da muta.
La prognosi è favorevole se trattamento precoce.