L’allevamento dei nostri uccelli ci riempie di gioia, ma quando si ammalano soffriamo molto e cadiamo nello sconforto. Non è infrequente, soprattutto nel caso di allevatori giovani, che al primo episodio importante di malattia contagiosa grave o mortale, si “butti la spugna” al suolo e si interrompa l’esperienza di allevamento. Questa reazione, per quanto comprensibile, diventa una sconfitta doppia, perché oltre alla perdita di alcuni soggetti porta inevitabilmente all’uscita dal mondo dell’ornitologia. Questo non dovrebbe mai succedere.