Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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Diana la poiana

Deny allevava già pappagalli e canarini, ma in cuor suo non si sentiva soddisfatto e cercava delle emozioni forti, un contatto più stretto con i suoi animali, la possibilità di osservarli in un contesto più naturale e non attraverso le sbarre delle loro gabbie. Aveva cercato di liberare i pappagalli dentro casa ma il risultato era stato solo quello di insudiciare i mobili e di mandare in pezzi svariate suppellettili dell’arredamento. Gli animali poi, anche se liberi nella stanza, non si trovavano certo in un ambiente naturale e rischiavano continuamente di farsi male sbattendo sui vetri, mordendo i fili elettrici o ingerendo corpi estranei.
Aveva sentito parlare di falconeria ed aveva visto qualche falcone in mano a dei figuranti durante una rievocazione medioevale paesana. In realtà in quell’occasione i falchi non avevano volato ed erano rimasti tutto il giorno nel pugno del loro falconiere guardandosi intorno con aria incuriosita ed emettendo di tanto in tanto suoni acuti e sgraziati.
Bastò sedersi davanti al computer e digitare in un comune motore di ricerca la parola “falco pellegrino” e venne subito travolto da una miriade di informazioni, foto e video.
Anche la falconeria, come tutte le attività che riguardano soprattutto i giovani, trova nella rete internet la sua piattaforma preferita di scambio informazioni ed esperienze.
Quasi ogni falconiere si crea il suo sito e vi scarica foto, video, consigli, ricette, considerazioni e critiche.
Come sempre in internet è più facile perdersi che trovarsi, ma leggendo con spirito critico, filtrando, interpretando e confrontando è possibile reperire tante utili informazioni. Soprattutto se si possiede già sull’argomento una cultura di base è facile apprendere attraverso questo strumento.

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