Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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Diamantini o “Bengalini”, splendidi uccellini da compagnia

Con il termine “Diamanti” o “Diamantini” ci si riferisce ad un gruppo di piccoli uccelli passeriformi proveniente dall’Africa o dall’Australia.
La terminologia ornitologica ufficiale prevede la denominazione di Esotici o Estrildidi. In realtà in gergo vengono chiamati Diamantini o erroneamente Bengalini. Il termine Bengalino si riferisce infatti ad una particolare specie appartenente a questo grande gruppo, che essendo stata importata per prima ha dato erroneamente e suo malgrado il nome a tutto la grande famiglia.
L’allevamento di questi splendidi e variopinti animali è comune sia tra i privati sia tra gli allevatori per le innegabili soddisfazioni che questi uccellini possono dare.
Infatti i Diamantini sono piccoli quindi occupano poco spazio e le loro gabbie sono quelle di più contenute dimensione.
Sono spesso animali colorati e sempre in movimento, quindi sono dei compagni molto gradevoli e decorativi.
Sono uccelli molto silenziosi, emettono infatti gorgheggi e richiami con volume molto contenuto collocandosi per questa loro caratteristica tra gli uccelletti più indicati per la vita in condominio e in locali chiusi.
Ultimo, ma non per importanza, sono uccelli nella maggioranza dei casi economici sia come acquisto sia come mantenimento, quindi adattissimi in tempi di crisi.
Le specie più comunemente allevate sono il Diamante Mandarino (Taeniopygia guttata), il Diamante di Gould (Erythrura gouldiae), la Passera del Giappone (Lonchura striata domestica). Meno diffusi il Diamante Bavetta (Poephila acuticaudata), il Diamante Guttato (Steganopleura guttata), Diamante Pappagallo (Erythrura psittacea) i Cappuccini e molti altri.
Consigli per l’acquisto.
Quando ci si reca dal proprio negoziante di fiducia per l’acquisto di un Diamantino bisogna avere alcune attenzioni.
Un soggetto sano è solitamente sempre un movimento, ha un piumaggio aderente al corpo e non “gonfio”.
Un soggetto sano non presenta crostosità attorno al becco, agli occhi ed alle zampe e il suo piumaggio risulta pulito e non imbrattato nella zona della cloaca.
Un soggetto sano ha un occhio ben aperto e non umido, la narici libere da muco e le zampette con tutte le dita del colorito fisiologico. Per i soggetti forniti di anello inamovibile sarà possibile leggere l’età se no bisognerà chiederla al nostro venditore.
Nell’acquisto di uno o più soggetti il negoziante ci guiderà nella scelta dei maschi e delle femmine per costituire una “famiglia” che viva in armonia nel suo nuovo ambiente.

Qual è l’ambiente ideale dove alloggiare i Diamantini?
I diamantini non sono uccelli esigenti e in molte parti d’Italia possono essere allevati tranquillamente all’aperto tutto l’anno. Naturalmente la gabbia o la voliera deve essere posizionata in modo da essere riparata su tre lati dal vento e dalle correnti d’aria e deve fornire riparo dalla pioggia.
Nel nord Italia ed in generale nelle condizioni di freddo intenso è preferibile portare i propri uccellini al coperto. In casa è sempre preferibile tenere i soggetti in un ambiente dove la temperatura non scenda sotto i 10 gradi e soprattutto l’ambiente deve essere asciutto. Il principale nemico per la salute delle vie respiratorie e non solo di questi uccelletti è la forte umidità ambientale presente nei nostri climi e che loro mal tollerano. Non tenere mai i propri Diamantini in cucina e in luoghi dove si usino fornelli, pentole antiaderenti e gas per riscaldare l’ambiente per evitare pericolosissime inalazioni di molecole tossiche. Il luogo ideale in sintesi deve essere caldo, asciutto, molto luminoso e con una numero di ore di luce e buio naturali.

Quando avviene la riproduzione in questi uccelli?
Nei Diamanti spesso la riproduzione avviene in inverno. Questo perché nei loro areali di origine il nostro inverno coincide con la loro primavera. Anche dopo molte generazione in cattività questi animali “ricordano” che la stagione calda ideale per la riproduzione inizia a ottobre-novembre. Di solito le coppie riproducono in normali gabbie da 60 cm. di lunghezza. Naturalmente più spazio si darà alla coppia maggiore sarà il suo benessere psico-fisico. La gabbia, compatibilmente con le nostre esigenze, non è mai troppo grande.
Quando “gli sposi alati” avranno raggiunto un certo affiatamento non litigando più e posizionandosi a contatto tra loro sul posatoio (in media dopo dieci o quindici giorni) è possibile inserire nella gabbia i nidi. Questi sono di due tipi: a cassetta di legno semi aperta o quelli a palla di vimini. Verso metà dicembre nascono i primi novelli. La cova dura mediamente 14 giorni. Le uova sono mediamente da 3 a 5 ma possono essere anche di più nelle specie più prolifiche. Se la femmina inizia a covare contemporaneamente alla deposizione dell’ultimo uovo riduce il rischio che qualche pulcino nato tardi soccomba al predominio di quelli più grandi. Alla nascita i pullus sono quasi tutti di color bruno, ad eccezione delle mutazioni a fondo chiaro con il becco nero ed implumi. Dopo 4 – 5 giorni le ali cominciano a coprirsi di peluria. Verso i 6 giorni spunteranno le piume sulle ali. A 20 giorni il rivestimento di piume e penne è pressoché completo.
A 24 – 25 giorni escono solitamente dal nido e solitamente verso sera sono in grado di rientrare da soli. I migliori risultati riproduttivi, come per quasi tutte le specie, si ottengono con soggetti che abbiano almeno raggiunto l’anno di età e fino al terzo quarto anno; sono comunque in grado di riprodursi fino a 8 anni ed a volte in voliera sono nati soggetti da genitori di solo sei mesi.

Come alimentare i nostri Diamantini?
L’alimentazione in questi animali non è difficile. In commercio sono presenti dei miscugli appositamente formulati che rispondono bene alle esigenze basiche delle specie comunemente allevate. La sola miscela di sementi non è però sufficiente e va integrata con altri elementi. Indispensabile la spiga di panico che oltre a fornire energia utile sotto forma di carboidrati arricchisce le loro giornate e li diverte perché si trovano obbligati ad arrampicarsi sulla spiga come farebbero in natura per sgusciare i semi uno ad uno.
Lino e canapa sono sementi molto utili per stimolare la forma amorosa e per “scaldare” i soggetti che vivono all’aperto. Essendo infatti semi grassi sono molto utili in condizioni di temperatura bassa che obbliga gli animali a sprecare energia per termoregolarsi.
I diamantini sono animali diffidenti verso i cibi nuovi e spesso rifiutano la frutta ed la verdura che invece sarebbero molto salutari come prevenzione di carenze e malattie. Consiglio di iniziare fornendo la mela che di solito è molto appetita. Anche la frutta colorata di stagione come i cachi, i mandarini e i kiwi sono spesso graditi. Insistere ogni giorno con un po’ di frutta e verdura fresca finchè non cederanno per curiosità ed inizieranno a cibarsene.
Altro alimento molto utile è il pastoncino secco solitamente in commercio per canarini. Può esser dato con regolarità durante tutto l’anno e risulta particolarmente gradito durante l’imbecco di piccoli e durante il periodo freddo.
Il grit (ovvero i sassolini e ostriche tritate) non devono mai mancare servite in apposito dispenser perché sono molto utili per la digestione delle sementi nel loro stomaco muscolare.
L’acqua deve essere cambiata almeno una volta al giorno e particolare attenzione va posta alla pulizia e disinfezione quotidiana del beverino.
I diamantini hanno bisogno di visite veterinaria, come trasportarli dal veterinario?
Anche i Diamantini come tutti gli animali domestici hanno bisogno di visite veterinarie periodiche.
Almeno due volte all’anno andrebbero visitati da un Veterinario esperto in animali esotici e possibilmente andrebbe eseguito un esame delle feci di un campione raccolto su più giornate.
Per la visita da Veterinario si può utilizzare la gabbia del soggetto qualora le dimensioni lo permettano oppure un gabbia più piccola che ne consenta un trasporto agevolato.
Durante il trasporto l’animale va tenuto in penombra coprendo con un telo la gabbia e va tolta l’acqua per evitare che l’animale si bagni.
Nella gabbai non devono essere presenti oggetti che possano rovinare sull’uccelletto ferendolo durante il trasporto.
Durante la visita è possibile verificare le condizione di salute del soggetto, accorciare le unghie, verificare le condizioni di gestione e nutrizione del soggetto.