Le dimensione dei soggetti adulti varia dai 15 ai 30 centimetri di lunghezza (le femmine sono più grandi dei maschi). Questo è il primo aspetto da considerare al momento dell’acquisto. Il nostro piccolo rettile in pochi anni diventerà di dimensioni anche 10 volte più grandi di quelle iniziali e necessiterà di un acquario di adeguate dimensioni, con ricambio periodico dell’acqua.
Il classico “acquario” costituito da una piccola vasca di plastica, con una scaletta ed un palmetta finta è quanto di più sbagliato si possa acquistare. Infatti non permette all’animale di nuotare e non crea la giusta separazione tra zona asciutta e zona umida. Un acquario deve essere sufficientemente grande da permettere all’animale di nuotare, deve avere una zona asciutta alla quale la tartaruga possa accedere agevolmente e deve essere facile da pulire e da disinfettare. I migliori sono quelli da pesci modificati artigianalmente con scivoli e lampade riscaldanti sopra la zona asciutta.
Se si decide di tenere l’animale in casa bisogna procurarsi delle lampade a luce ultravioletta che possano sostituire in parte l’esposizione solare diretta. Vedremo in seguito l’importanza del sole nella salute di questi animali. Utile anche una lampada riscaldante per mantenere la temperatura di un angolo dell’acquario attorno ai 30 gradi. In alternativa si può mettere un termostato in acqua da un lato per creare un gradiente termico.
Il carapace (parte superiore del guscio) è verde nei giovani soggetti e si scurisce con l’età e con l’esposizione al sole. A seconda della zona geografica di provenienza si possono trovare diverse tonalità di colore.
La forma del piastrone (parte inferiore del guscio) è diversa nel maschio e nella femmina. Nel maschio è concava per facilitare l’accoppiamento, mentre nella femmina è piatta o perfino convessa. Il colore di base è giallo con disegni neri.
La pelle è verde a strisce gialle. La zona retrotimpanica è rossa e proprio a questa caratteristica è dovuto il nome “orecchie rosse”. La macchia rossa, sempre presente nei baby, può ridursi ed anche scomparire nei soggetti adulti.
La Trachemys è una tartaruga d’acqua dolce americana che vive in zone d’acqua calma e fondo fangoso. La sua area di distribuzione va dalla Valle del Mississippi al Golfo del Messico.
E’ un animale diurno. Nella prime ore del giorno solitamente si posiziona sopra un sasso o un tronco soleggiato e rimane esposto alla luce e al calore del sole per molte ore prima di iniziare a mangiare. L’irradiazione ha la duplice funzione di riscaldarlo e di fornirgli i raggi ultravioletti, indispensabili per la sintesi della Vitamina D3 e quindi dell’assorbimento intestinale del Calcio.
Questa tartaruga è timida da giovane ma può diventare aggressiva da adulta ed infliggere potenti morsi! Attenzione quindi alla sua manipolazione, che deve sempre avvenire dal lato posteriore.
Sotto i 10 gradi va in letargo, sia fuori sia dentro l’acqua. Se non le si lascia fare il letargo, allora va tenuta a temperature alte in ambienti della casa riscaldati. Se si decide di farle fare il letargo la temperatura deve essere realmente “invernale” compresa tra i 5 ed i 10 gradi. Se infatti la tartaruga rimane in ambienti solo “freschi”, non riesce a mangiare e quindi attivare il suo metabolismo, ma non essendo in letargo consuma energia e dimagrisce. Spesso questi animali si ammalano quando arriva la bella stagione e le temperature si rialzano perché non hanno l’energia per “ripartire”.
Solitamente queste tartarughe non rimangono sott’acqua senza respirare per più di 5 minuti. Durante il letargo invece possono rimanere immerse per mesi.
Sono onnivore e possono mangiare qualsiasi insetto: lumache, pesci, girini, rane e piante acquatiche. Sono cacciatrici formidabili e molto aggressive.
L’alimentazione a base di soli gamberetti industriali liofilizzati è pratica tanto comune quanto sbagliata. In questi prodotti di solito del gamberetto resta poco più che lo scheletro esterno. E’ quindi necessario fornire quotidianamente pesce crudo e gamberetti freschi a pezzetti. 1-2 volte alla settimana si può alternare il pesce con la carne cruda a cubetti. Piccole quantità di verdura cruda vanno introdotte nell’alimentazione sin dal primo giorno, anche se i giovani sono principalmente carnivori. L’adulto si nutrirà invece in pari misura di vegetali e proteine di origine animale. La dieta deve essere più varia possibile e necessita di un apporto supplementare di calcio o di integratori specifici per erpetologia. Si può spolverare sul pesce del carbonato di calcio, un osso di seppia grattugiato, un guscio d’uovo essiccato al forno e sbriciolato oppure del formaggio grana grattugiato.
Sono in grado di alimentarsi anche attraverso il processo della neustofagia: ovvero la filtrazione delle particelle alimentari presenti nell’acqua nuotando a bocca aperta per farle entrare e poi facendo uscire l’acqua dal naso a bocca chiusa ed ingerendo ciò che rimane in bocca (processo simile a quello messo in atto dalle balene).
I maschi diventano sessualmente maturi quando il loro piastrone misura
10 centimetri di lunghezza, le femmine a più di 15 centimetri. Nei rettili infatti la crescita non avviene solo in funzione dell’età ma specialmente delle risorse disponibili (cibo, temperatura, letargo se fatto oppure no, ecc.).
Il privato difficilmente si cimenta nella riproduzione dei soggetti, perché sono richieste vasche di alloggio molto grandi ed incubatrici per le uova. In allevamento, dopo 4-5 settimane dall’accoppiamento la femmina produce le uova, che se incubate sotto i 27 gradi di temperatura daranno origine a soli maschi, sopra i 30 gradi di temperatura alla nascita di sole femmine. In commercio si trovano principalmente le femmine perché la schiusa, a quelle temperature, avviene in soli 60-70 giorni, contro i 100-120 dei maschi, con riduzione dei costi di gestione da parte dell’allevatore.
Queste tartarughe possono vivere anche più di 30 anni se allevate in maniera corretta.
La condizione ideale di allevamento è il laghetto all’aperto che consente la massima esposizione alla radiazione solare, una naturale induzione del letargo ed un’alimentazione integrata con insetti ed alghe naturali.