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CANI PAZZI CHE MORDONO IL PADRONE!

I giornali devono fare notizia, i tecnici del settore devono fare informazione.

Se si parte da questo concetto è più facile non prendere “cantonate”.

Parliamo quindi di un fenomeno che oramai da anni riempie le pagine dei giornali e rotocalchi, ma del quale pochi tecnici hanno fatto sapere la loro opinione: quello dei cani di casa che mordono i loro padroni.

Quando un giornalista viene mandato a documentare un fatto di cronaca nel quale siano coinvolti un cane che ha morso ed una persona che è stata morsa, quasi sempre segue lo stesso copione.

Cerca di indicare come razza canina coinvolta quella che l’immaginario pubblico in quel momento teme (si è passati dal Pastore Maremmano, al Dobermann, al Rottweiler ed ora al Pitbull). Ci prova facendo rientrare ogni cani meticcio in quella razza.

Descrive poi con dovizia di particolari e con gusto decisamente sadico le lesioni riportate sulla povera persona coinvolta.

Si spertica infine nelle lodi di quanto prima di quale momento il cane avesse avuto un comportamento irreprensibile e come da anni fosse il compagno di gioco di tutti i bambini del quartiere.

Ebbene questi episodi di cani buoni che diventano assassini sono così rari da poter essere considerati INESISTENTI! La probabilità che un cane di buon carattere, correttamente socializzato e giocherelllone con tutti possa improvvisamente dilaniare od uccidere il proprietario è prossima allo ZERO!

In questa categoria rientrerebbero cani distimici con sindrome unipolare o bipolare, patologia piuttosto rara e presente in certo numero solo nel Cocker Spaniel ed in poche altre razze poco diffuse. Rientrerebbero cani pazzi, cioè con turbe psichiche non meglio identificate causate spesso da disturbi organici severi (neoplasie intracraniche, malattie metaboliche sconpensate, ecc.).

La stragrande maggioranza dei cani che morde i padroni in questo modo può essere identificata in un categoria molto nutrita, quella dei cani DISSOCIALIZZATI (vedi articolo sulla dissocializzazione).

Sono cioè cani che non sono stati tenuti sufficientemente a contatto con le persone e con i bambini e che quindi non sanno come atteggiarsi in presenza di una specie animale che non sia la loro.

Altre volte si tratta di soggetti SOCIOPATICI (vedi articolo sulla sociopatia), cioè soggetti che avevano dato una moltitudine di segnali prima di arrivare al fattaccio, ma che il proprietario aveva sottovalutato o sottostimato.

Nella maggior parte degli episodi che sono arrivati alla mia attenzione e che quindi ho potuto valutare con obiettività si trattava di cani legati a catena o chiusi in box/recinti tutto il giorno, lasciati liberi solo di notte per fare la guardia alla casa. Spesso potevano vedere i proprietari ma non venivano mai a contatto diretto con loro. Spesso di tratta di cani maschi o di gruppi di più di un soggetto appartenenti a razze da guardia e difesa.

Ci tengo a precisare queste cose perchè sento una tensione crescente ed una paura che dilaga nei confronti del miglior amico dell’uomo. Questo non solo è un atteggiamento sbagliato in se, ma può creare i requisiti per abbandoni e calo di adozioni immotivati di povere creature che mai si sognerebbero di mordere noi bipedi.

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