Il Golatagliata o Gola Tagliata è un piccolo uccello passeriforme che appartiene al gruppo degli Estrildidi. Tra gli uccelletti presenti nei negozi specializzati nella vendita di animali è uno dei più rappresentati perché è rustico, longevo, docile e non rumoroso ed è adatto anche ad allevatori principianti.
Le zone di provenienza
La specie proviene dall’Africa e occupa un areale piuttosto vasto, che va dalla Gambia alla Somalia e a sud raggiunge il Mozambico, il Botswana e il Sudafrica orientale. L’habitat del Golatagliata è rappresentato dalla savana con presenza sparsa di cespugli e alberi. La specie in natura non presenta rischio di estinzione essendo presente, in gran numero, in molti stati e regioni.
Varietà
La specie raggruppa quattro sottospecie differenti per piccole variazioni di taglia e, soprattutto, tonalità della colorazione del piumaggio:
Amadina fasciata fasciata: la sottospecie nominale, diffusa nella fascia di Sahel (zona che divide l’Africa in due) che va dal Senegal all’Uganda settentrionale;
Amadina fasciata alexanderi: diffusa nel corno d’Africa e a sud fino alla Tanzania;
Amadina fasciata contigua: diffusa in Zimbabwe, Mozambico e Sudafrica orientale;
Amadina fasciata meridionalis: diffusa dall’Angola meridionale al Mozambico occidentale.
Le origini del nome
Il nome della specie deriva dalla fascia di piume rosse che adornano la gola del
maschio, la femmina ne è priva. Il contrasto delle piume rosso sangue su fondo marrone chiaro fa sembra il soggetto “sgozzato”. Questa particolare colorazione delle piume della gola è visibile sin dal nido permettendo, già a tre settimane, di sessare la nidiata individuando i maschi e la femmine. In tutte le altre specie di Estrildidi le caratteristiche del piumaggio che permettano la distinzione tra maschi e femmine si manifestano solo dopo la prima muta del piumaggio.
Le mutazioni di piumaggio
In Europa attualmente sono presenti diverse mutazioni: giallo (recessiva) che trasforma i disegni rossi in color giallo arancio, opale (recessiva), albino (recessiva), bruno (sesso legata) e pastello.
In una nidiata mista è fondamentale separare, appena nati, i soggetti mutati albino ed opale dai rispettivi fratelli portatori più scuri. I soggetti mutati (più chiari) sono molto più delicati e meno loquaci e in una nidiata mista rischierebbero di morire dopo pochi giorni. Meglio affidarli ad una balia. I gola tagliata mutati albino e opale hanno inoltre bisogno di uno svezzamento prolungato, quindi è bene lasciarli con i genitori adottivi per un lungo periodo: attenzione agli spostamanti motivo di stress.
In allevamento, così come in negozio, è possibile distinguere le mutazioni:
albino: non è presente alcun pigmento salvo il rosso. La femmina si presenta completamente bianca, il maschio bianco con la gola rossa. (foto 1)
bruno o isabella: la colorazione bruna (marrone) viene diluita del 50%,
gialla: il colore e il disegno restano uguali all’ancestrale (foto 2), ma gola nel maschio invece che rossa diventa gialla,
opale: caratterizzata da tonalità grigio-argentee piuttosto che brune, e dal grigio al posto del nero,
pastello: nella quale tutti i pigmenti vengono “diluiti” del 50%.
Le voliere
I golatagliata sono animali pazienti mai litigiosi per questo motivo possono essere ospitati con altre specie, in voliere miste, perché raramente creeranno dei litigi pericolosi. In inverno non possono soggiornare all’aperto e, in ambiente interno, la temperatura deve essere superiore ai 10 gradi centigradi.
Per la riproduzione solitamente si usano voliere in colonia con una sola specie ospite oppure coppie separate singole in gabbie lunghe 120 centimetri.
Alimentazione
Questi uccelli granivori in natura è comune vederli mangiare sulle spighe fresche di graminacee e integrano la loro dieta con germogli, bacche, frutti e sopratutto insetti.
La dieta base deve essere fornita da un miscuglio per esotici e spighe di panico.
Il pastoncino secco giallo all’uovo, a disposizione tutti i giorni durante tutta la stagione riproduttiva e durante la muta del piumaggio può essere fornito due volte alla settimana nel periodo di riposo riproduttivo. Non devono mai mancare l’osso di seppia ed il grit minerale. Quando possibile e se i soggetti lo gradiscono fornire ogni giorno piccole quantità di frutta e verdura di stagione.
I complessi polivitaminici e minerali da mettere nell’acqua e nel pastone sono molto utili in modo particolare per quei soggetti che si rifiutino di mangiare frutta e verdura.
Discorso a parte meritano gli insetti vivi. E’ noto che molti granivori diventano quasi completamente insettivori durante l’imbecco dei nidiacei. Questo comportamento serve per fornire ai piccoli in crescita, un alimento ricco di proteine per poter raggiungere la taglia di un adulto in meno di un mese. E’ quindi buona norma abituare gli uccelli a consumare di tanto in tanto insetti vivi (QUALI?) di piccole dimensione in modo che, quando nasceranno i piccoli, saranno già abituati al vivo e sarà possibile rifornirli quotidianamente.
Riproduzione
Se il golatagliata è dotato di buona prolificità e fecondità d’altra parte, come succede ad altri piccoli Estrildidi, ha scarse cure parentali verso la prole. Infatti, con una certa frequenza, i genitori allevino la prole per i primi giorni di vita e poi la abbandonino condannandola a morire di fame.
Se l’allevamento in purezza (ovvero lasciando allevare le uova dai legittimi genitori) non dovesse riuscire è sempre possibile spostare le uova sotto una balia. Di solito si usano femmine di Passero del Giappone (Lonchura striata varietà domestica) che allevano con successo piccoli di qualsiasi specie di Estrilidide.
La femmina di golata gliata depone circa quattro uova, alquanto grosse e di colore bianco. Maschio e femmina si alternano nel nido e covano con assiduità. Spesso sono così attaccati alla cova che per vedere se tutto procede bene bisogna spostare l’uccellino con un dito per visualizzare le uova. Durante la notte stazionano entrambi sopra il uova dentro il nido e covano insieme per proteggerle.
La schiusa avviene dopo 14 giorni d’incubazione. Alla nascita, diversamente dai nidiacei della maggior parte degli Estrildidi di altre specie, gli uccellini hanno la pelle scurissima, di un colore nerastro piuttosto lucido. I pulcini aprono gli occhi verso il decimo giorno di vita. All’età di circa tre settimane escono dal nido e iniziano ad esplorare il mondo circostante.
