Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
Notizie

La gabbia come comoda abitazione per i nostri amati alati!

La gabbia è sempre stata vista da molta parte dei “non addetti ai lavori” come uno strumento di coercizione, come una limitazione ingiustificata della libertà di volo degli uccelli, in ultima analisi come una cosa sempre e comunque sbagliata.
Per questo motivi trovo difficile parlare di gabbie, che dal mio punto di vista non solo non sono strumenti di maltrattamento animale, bensì veri e propri strumenti di protezione degli individui e delle specie allevate.
Questo concetto è valido solo se si parte da alcuni dati scientifici inoppugnabili.

Perché tenere gli uccelli in gabbia?

La gran parte degli uccelli da noi allevati oggi non sono più animali selvatici ma domestici e come tali non più adatti a vivere liberi in natura. Il lungo processo di domesticazione ne ha cambiato a tal punto la forma, i colori, la struttura delle ali e delle penne che la maggior parte dei soggetti oggi presenti in cattività se liberati in natura non potrebbero sopravvivere per più di una giornata senza soccombere.
I piccoli passeriformi come il Canarino e le diverse varietà di Colombe e Piccioni domestici vantano una storia di domesticazione di molte centinaia di anni e sono state tra le prime specie animali ad essere state addomesticate dai nostri antenati.
Nel caso poi di soggetti ancora atti alla vita selvatica la loro detenzione è servita in molte occasioni (nel caso di specie a rischio di estinzione) per avere un pool genetico a nostra disposizione per progetti di reintegro e liberazione programmata. I soggetti nati in gabbia sono quindi stati reintrodotti in natura con gradualità per ripopolare zone geografiche dove si erano estinti o dove la loro popolazione era pericolosamente diminuita per diverse cause.
In quest’ottica di protezione delle specie aviari vediamo come devono essere organizzate le gabbie che ospitano i nostri amici alati.

Come è fatta una gabbia?

Tradizionalmente le prime gabbie prodotte dall’uomo erano ottenute intrecciando pezzi di legno o di vimini tra loro. In molte parti del mondo vengono ancora utilizzate e devo dire che spesso sono delle vere e proprie opere d’arte.
L’evoluzione più recente delle gabbie tradizionali è data dall’utilizzo di pezzo di legno ottenuti a livello industriale con fili di ferro per le pareti.
Il problema principale di questo tipo di gabbie è di natura igienica, sono molto difficili da pulire e disinfettare.
Le gabbie di più comune utilizzo sono costruite in ferro con una verniciatura speciale chiamata zincatura, che preserva il metallo dalla ruggine e dalla corrosione.
È importante avere cura dell’integrità della zincatura perché se viene persa la gabbia presto si deteriorerà e la parte di zinco assunta dall’animale sarà per lui molto tossica.
I motivi più comuni di perdita della zincatura sono: urti, utilizzo di detergenti aggressivi, la cattiva abitudine tanto comune di offrire i pezzetti di frutta tra le sbarre della gabbia. La frutta con la sua acidità scioglierà nel tempo la zincatura e farò assumere all’animale ogni giorno piccole dosi di metalli pesanti pericolosissimi.
Le gabbie migliori sono fatte in acciaio inossidabile, ma il loro costo in termini di materia prima rende quasi impossibile un loro utilizzo frequente. Queste gabbie rimangono appannaggio di pochi facoltosi appassionati.
Gli accessori che completano le gabbie sono quasi sempre di plastica, il che li rende leggeri, facilmente lavabili e molto economici.

Quanto grande deve essere una gabbia?

Come prima regola si può dire che la gabbia non è mai troppo grande! Se mai è troppo piccola, mal costruita e mal arredata!
È sempre importante che il negoziante consigli, compatibilmente con le possibilità economiche e di spazio dell’acquirente, la gabbia più grande possibile per la specie in questione.
Ogni uccello deve avere il sacrosanto diretto di aprire completamente le ali e spiccare un piccolo volo da un posatoio all’altro all’interno della sua gabbia.

Che forma deve avere la gabbia?

È un errore comune considerare la gabbia come un oggetto di arredo della nostra abitazione e quindi scegliere le forme più bizzarre e stravaganti, magari che meglio si abbinano per forgia e colore con il nostro arredamento e i nostri mobili!
Questo rappresenta un errore grave e può essere foriero di sofferenze per i nostri animali.
La scelta della gabbia è fondamentale per il rispetto del benessere animale perché al suo interno il nostro amico pennuto trascorrerà tutto o quasi il tempo della giornata.
Una gabbia molto articolata e con curve e anfratti può rappresentare una insidia mortale per le zampe e le ali dei nostri pennuti, che facilmente gironzolando per la loro abitazione potranno rimanere incastrati e procurarsi danni seri.
Una gabbia non razionale può essere di difficile pulizia e compromettere lo stato igienico-sanitario della abitazione.
Altro aspetto da considerare è che la gabbia deve permettere la massima possibilità di volo, deve permettere all’animali almeno brevi tratti di volo e di aprire completamente le ali.
Secondo questa logica la forma più consona della gabbia è un parallelepipedo a sezione rettangolare, con il lato lungo in senso orizzontale.
Non ha molto senso acquistare una gabbia molto alta, quindi con la maggior parte dello spazio utilizzato in senso verticale. Gli uccelli infatti non volano quasi mai dall’alto verso il basso e viceversa, mentre amano volare da un lato all’altro.
La gabbia alta (sviluppata in senso verticale) può essere utilizzata in parte da piccoli esotici (come i diamantini) che hanno un volo molto agile o da piccoli pappagallini (come le cocorite) che sfrutteranno l’altezza arrampicandosi con il becco.
Tutti gli uccelli potranno gradire una gabbia che si sviluppa in senso orizzontale perché questa gabbia permette a tutte le specie di poter volare.

Come posizionare i posatoi nella gabbia e quali usare?

I posatoi per mia esperienza sono posizionati quasi sempre in maniera erronea.
Non si tiene conto che gli animali tendono spesso a stazionare sui posatoi più alti ed in questo modo, se sotto di loro c’è un secondo posatoio, tenderanno ad imbrattarlo con le loro deiezioni.
I posatoi devono quindi sempre essere posizionati in modo che stazionando su quello più in alto l’uccellino non possa defecare sul posatoio che sta sotto.
I posatoi devono essere posizionati in modo che siano abbastanza lontani tra di loro per permettere all’uccello di volare da uno all’altro ma abbastanza lontani dalle pareti della gabbia da impedire alla coda di toccarle. Troppo spesso si vedono code completamente rovinate per il continuo sfregamento delle penne timoniere sulle pareti della gabbia perché i posato sono mal posizionati.
I posati che preferisco sono quelli brevi che occupano metà della larghezza della gabbia e lasciano parte della larghezza libera per il volo.
Un’altra particolarità da tenere presente è che i posato devono avere diametro e sezione diverse tra loro per permettere all’animale di ginnasticare le dita delle zampe.
Va molto bene alternare un posatoio a sezione rettangolare con due a sezione rotonda. I due posatoi rotondi devono avere diametri diversi tra loro.

Che arredo inserire nella gabbia?

La gabbia troppo ingombra è inutilizzabile da parte dell’uccellino ed è difficilissima da pulire da parte del proprietario.
Vedere piccole gabbiette con cinque posatoi, uno specchietto, una altalena, le spighe di panico, ecc. da proprio senso di soffocamento!
Gli arredi devono essere essenziali e facilmente pulibili e fruibili dall’uccellino.
Le mangiatoie e i beverino devono possibilmente essere tutti inseriti fuori dallo spazio di volo del volatile in mangiatoie esterne.
Gli eventuali contenitori interni non devono essere posizionati sotto i posatoi per evitare che l’animale li insudici con le sue deiezioni.

Come deve essere il fondo della gabbia?

Gli uccelli non devono mai entrare in contatto con le loro deiezioni!
Se questa è una regola di buon senso oltreché di norme igieniche basiche, è logico che tutte le gabbie debbano avere una griglia sul fondo. La griglia è quella rete che separa la zona a disposizione per il volatile dal fondo della gabbia.
La griglia fa scivolare sul fondo il grosso delle deiezione ma si sporca, quindi va lavata quotidianamente.
È errore molto comune non usare la griglia ma mettere sul fondo “la sabbietta”, ovvero il grit venduto spesso appositamente per questo scopo.
Il grit ha in realtà una funzione molto diversa, ovvero permette all’animale che lo assume di migliorare la digestione dei semi che ingerisce.
Il seme viene infatti ingerito quasi intero, ma una volta giunto allo stomaco muscolare verrà triturato anche grazie alla presenza di questi piccoli sassolini che ne favoriscono la macinatura.
Mettere il grit sul fondo non permette di separare l’animale dalle sue deiezioni e quando il grit viene ingerito spesso è sporco di feci e urati.

Come far uscire gli uccellini dalla gabbia?

Alcuni uccelletti particolarmente docili possono essere fatti uscire dalla gabbia a condizione che vengono rispettate alcune semplici regole.
È meglio che sia l’uccellino ad uscire dalla gabbia spontaneamente piuttosto che essere noi ad afferrarlo per farlo uscire. Per fare ciò si può aprire una porticina della gabbia che può essere bloccata legandola alla parete della stessa. Per favorire l’uscita si può mettere un posatoio esterno vicino all’uscita che serva da posizione di esplorazione del mondo esterno.
La stanza deve esser priva di rischi per l’uccellino. Le tende devono essere chiuse in modo che l’animale non urti contro il vetro. Quasi nessun uccellino è in grado di vedere il vetro e quindi cercando di volare può urtare in velocità e farsi molto male. La stanza non dovrà essere una cucina con fornelli accesi e con contenitori pieni di acqua dove l’animale possa cadere e ferirsi gravemente o peggio annegarsi. Nella stanza non ci devono essere altri animali come cane e gatti e non ci devono essere apparecchi radiofonici o televisori accessi.
La stanza non deve avere piante ornamentali che spesso gli uccelletti mangiano e ne vengono intossicati. La stanza infine non deve avere delle zone troppo in alto dove l’animale si possa posare rendendo impossibile recuperarlo.
Per il rientro in gabbia l’ideale è non fornire cibo fuori dalla stessa ed aspettare che l’animali rientri da solo per mangiare e riposarsi.

Come pulire la gabbia e le attrezzature?

E’ sempre importante disinfettare le superficie pulite. Usare dei disinfettanti senza prima togliere il sudiciume non ha alcun significato igienico sanitario.
Innanzitutto quindi togliere lo sporco più grossolano con un panno umido o lavare con un detergente neutro non aggressivo sulle superfici.
Per la gabbia si possono utilizzare dei disinfettanti a base di sali quaternari di ammonio. I disinfettanti non devono venire in contatto con l’animale e quindi la gabbia va asciugata prima di ricollocare la bestiola al suo interno. Questi disinfettanti non sono aggressivi e corrosivi, quindi non pregiudicano la integrità della zincatura di copertura del metallo.
Per la pulizia delle attrezzature come posatoi, mangiatoie, beverini, ecc. si possono usare dei disinfettanti più forti come quelli a base di ipoclorito di sodio. Possono essere lasciati in ammollo in queste soluzione per disinfettare ad esempio i beverini con una produzione di alghe o i posatoi in legno così difficili da pulire in profondà.