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L’Usignolo del Giappone

Iniziamo con il dire che l’Usignolo del Giappone non è un animale giapponese !!!
L’Usignolo del Giappone (Leiothrix lutea) è un uccello di taglia medio piccola, molto agile e colorato, ideale come uccello da compagnia sia per la sua bellezza sia per le sue peculiari doti di cantore.
L’Usignolo del Giappone è un passeriforme e rappresenta la specie più conosciuta del gruppo dei Timaliinae.
Si trova si in Asia ma nelle regioni montane himalayane. In natura è diffuso nel sottobosco delle foreste di querce e conifere nelle regioni montagnose di India, Sikkim, Birmania e Cina.
È anche conosciuto con il nome di “Usignolo di Pechino” perché presente da tempo immemore nella tradizione ornitologica cinese.
Si è rinselvatichito ed ambientato anche nelle Hawaii dove esistono oggi popolazioni stanziali che riproducono regolarmente.
Ne esistono sei distinte razze che differiscono leggermente per colorazione della livrea e dimensione generale.
Impariamo a conoscere meglio questo splendido uccello e come è possibile allevarlo in voliera e mantenerlo sano e in forma a lungo.

Come procedere all’acquisto, come vedere se un soggetto è sano?

Un usignolo sano come tutti gli uccelli da voliera è un soggetto sempre in movimento, che difficilmente vedremo dormire durante il giorno con la testa sotto l’ala. Staziona sul posatoio e mai al suolo se non per brevissimi periodi di tempo.
Il soggetto che vogliamo acquistare deve avere un piumaggio completo senza zone scoperte prive di piume, non deve presentare piume e penne sporche o imbrattate di feci neppure attorno alla zona cloacale che se l’animale è sano non si sporca durante la defecazione.
Il soggetto sano non presenta sierosità e crostosità in nessuna zona del corpo e non emette sibili o rumori durante la respirazione.
Come per ogni altro animali subito dopo l’acquisto deve essere portato in visita presso un Veterinario specializzato che provvederà anche a consigliare anche eventuali accertamenti diagnostici.

Come possiamo vedere se ci troviamo di fronte ad un maschio o ad una femmina?

Il dimorfismo sessuale, ovvero la differenza tra maschio e femmina è particolarmente evidente nella specie in questione.
Il maschio ha colori del piumaggio molto accesi, mentre la femmina ha tutti i colori del piumaggio più tenui, meno sgargianti. In particolare nella femmina le parti superiori del corpo (soprattutto la testa) sono di colore grigio mentre nel maschio si presentano di color verde oliva.
La femmina non canta (come avviene del resto per tutti gli uccelli canori), ma emette un breve fischio di richiamo oppure una specie di gracchio nel caso in sui si spaventi o venga presa in mano.
Il canto del maschio e` molto interessante e ricorda vagamente quello dell’Usignolo europeo (Luscinia megarhynchos), da cui si differenzia per la brevità, il minor numero di note ed inoltre per il tono decisamente più alto.

È un uccello di facile reperibilità nel mercato?

I primi esemplari che arrivarono in Europa erano uccelli di cattura. Ricordo quando era ragazzino che alle mostre ornitologiche si potevano vedere gabbioni con centinaia di soggetti assiepati che venivano venduti a poche lire e che sicuramente non erano stati ne quarantenati ne gestiti in maniera igienicamente ed etologicamente corretta.
Ora per fortuna non si importano più animali in quelle condizione ed in generali sono bloccate le importazioni per quasi tutte le specie.
Gli Usignoli che oggi è possibile trovare sul mercato sono per la maggior parte soggetti riprodotti in cattività, quindi più docili, più sani e già abituati alla vita in gabbie e voliera.
Naturalmente sono soggetti più costosi perché il loro numero in commercio è sempre molto esiguo mentre la richiesta è rimasta alta.

Descrizione della morfologia della specie:

L’usignolo del Giappone raggiunge una lunghezza massima di quindici centimetri dalla punta del becco alla punta della coda. La coda è lunga circa cinque centimetri.
Il becco è breve con l’estremità ricurva verso il basso. Le ali sono corte, slanciate e con le estremità arrotondate. Le zampe sono esili e corte. Il folto piumaggio presenta una livrea molto attraente con le parti superiori del dorso verde oliva, il petto ventre e cosce sono giallo pallido, la coda color ruggine mentre la gola è di un bel giallo aranciato. Le zampe sono gialle mentre il becco è rosso corallo con la base nera da cui si dipartono due strisce di filopiume giallo arancio che raggiungono e circondano gli occhi, dando l’impressione all’osservatore che l’Usignolo indossi una sorta di maschera o che possegga dei mustacchi. Le ali sono marrone nerastro con il margine giallo arancio.

Qual è il comportamento di questa specie?

Come già accennato ci possono essere soggetti che sono stati prelevati in natura (sempre più rari) oppure soggetti nati in cattività.
I primi purtroppo mantengono un carattere schivo e timoroso per tutta la vita ed andrebbero alloggiati in una voliera molto alberata per evitargli ulteriori stress e avvicinati meno possibile. Di solito se lasciati tranquilli sono degli ottimo riproduttori mentre non sono dei buoni soggetti da compagnia.
Ci sono comunque delle eccezioni a questa regola con soggetti di cattura che arrivano ad avere un ottimo feeling con proprietari che dedichino loro molto tempo e siano in grado di vincere la loro naturale reticenza.
I soggetti nati e cresciuti in gabbia si presentano molto più confidenti nei confronti dell’uomo anche se esistono sensibili differenze individuali tra un soggetto ed un altro e tra soggetti allevato solo dai genitori e soggetti imbeccati dall’allevatore nell’ultima fase dello svezzamento.
In generale restano uccelli molto vivaci, timidi e pronto a fuggire alla prima occasione, quindi vanno sempre gestiti in ambiente chiuso e le operazione di pulizia della gabbia vanno fatte in sicurezza. Teniamo chiuse le finestre quando apriamo la gabbie e chiudiamo le tende in modo che se inavvertitamente l’animale dovesse uscire non sbatta sul vetro della finestre potendo arrivare a fratturarsi il becco.

Quanto vive questo uccello?

L’Usignolo è uno degli uccelli canori più longevi potendo raggiungere e superare i vent’anni anni di età!
Naturalmente per poter raggiungere questo traguardo serve una gestione perfetta, una gabbia spaziosa ed una alimentazione varia e completa.

Come va alimentato l’Usignolo del Giappone?

Come tutti gli uccelli insettivori anche questa specie necessita di una alimentazione ricca di proteine di origine animale.
In commercio sono presenti un gran numero di mangimi per uccelli insettivori di facile somministrazione e di ottima qualità .
Sono formulati sotto forma di pastoncino oppure in pellettato.
Sarà necessario provare a somministrare entrambe le formulazione per capire le preferenze del nostro amato pennuto.
E’ anche buona norma mettere a disposizione sia i pellettati sia i pastoncino se lo spazio nella gabbia lo consente per permettere all’animale di scegliere.
È errore comune riempire a dismisura le mangiatoie per paura che l’animale resti senza cibo. In realtà se questi prodotti rimangono nell’ambiente della gabbia per molti giorni possono facilmente contaminarsi e dare luogo ad tossinfezioni alimentari. È molto più corretto mettere la quantità di mangime che l’animale consuma in una giornata al mattino e pulire e disinfettare bene le mangiatoie ogni giorno prima di mettere il nuovo mangime. La confezione di cibo aperta andrà conservata in luogo buio asciutto e fresco e al riparo dall’aria.
I mangimi industriale devono essere sempre a disposizione dell’animale così come dell’acqua fresca e pulita in un beverino frequentemente pulito e disinfettato per impedire la creazione di pericolose alghe e muffe.
Questa dieta deve essere integrata con frutta fresca (es.: pere, mele, banane, agrumi dolci, kiwi, ecc.) di cui gli Usignoli sono molto golosi.
È curioso notare che gli agrumi sono più facilmente consumati se offerti tagliati trasversalmente che non a spicchi singoli.
Oltre a frutta fresca, la dieta deve essere integrata con l’offerta giornaliera di una piccola quantità di insetti vivi (es. tarme della farina, camole del miele, lombrichi).
Le verdure vengono spesso gradite ma devono essere somministrate con parsimonia, pulite ed a temperatura ambiente.
L’Usignolo del Giappone non disdegna neppure piccole quantità di sementi e granaglie (scagliola, miglio bianco e giallo, panico anche in spighe, canapa e avena decorticata).
Utile lasciare a disposizione tutto l’anno del grit (gusci di ostriche e conchiglie triturate) sistemato anch’esso in una piccola mangiatoia.

Riproduzione in cattività:

La riproduzione di questa specie viene considerata difficile tra gli esperti del settore.
Per tentare una riproduzione con successo occorre utilizzare una voliera avente le seguenti misure minime: un metro di profondità, un metro e mezzo di larghezza e due metri di altezza.
All’interno della voliera si devono sistemare dei rami freschi o se possibile piante vive in vaso o messe a dimora.
La voliera va collocata in un luogo tranquillo e poco frequentato per concedere agli “sposini” la giusta privacy.
La stagione degli amori inizia in primavera ma la coppia va inserita con grande anticipo nella loro voliera di riproduzione.
Già un mese prima della stagione riproduttiva è necessario inserire all’interno della voliera in posizione rialzata e protetto dalla vegetazione un cestino in vimini (ottimi quelli venduti per i nidi dei canarini) avente un diametro compreso tra i dodici ed i quindici centimetri.
Per stimolare la femmina a “portare nido” le vanno lasciati a disposizione sfilacci di lana o yuta, erba secca e muschio. Non utilizzare il cotone che è pericoloso perché può intrecciarsi attorno alle dita e causare necrosi con perdita delle estremità.