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Diamante di Gould, re degli esotici

Il Diamante di Gould (Chloebia gouldiae) è uno splendido uccellino appartenente al gruppo dei Passeriformi. Viene classificato ornitologicamente come Estrildide.
E’ distribuito in natura in un’ampia zona settentrionale dell’Australia, dalla Regione di Kimberley nel nord ovest alla zona meridionale della penisola di Capo York.
Vive in zone disabitate, praterie, boschi di eucalipto o in foreste di mangrovie. Nidifica sempre vicino all’acqua (fiumi, laghi o semplici pozzanghere).
In natura la sua alimentazione è costituita da semi di erbe prative, particolarmente di sorgo selvatico. L’importanza dei semi di sorgo selvatico nella alimentazione di questo uccellino è tale che la distribuzione è strettamente collegata alla presenza di questa pianta. Si nutre anche di piccoli insetti come termiti alate o ragni.
E’ un parziale migratore e si sposta per la nidificazione durante la stagione delle piogge estive nella zona più meridionale del suo areale. La stagione riproduttiva inizia tra gennaio e febbraio. Il nido viene costruito con fili d’erba secca su piccoli alberi o cespugli. A volte sono utilizzati come nidi dei buchi di alberi precedentemente sfruttati come nidi da piccoli pappagalli Parrocchetti.
Il buco d’ingresso è molto piccolo e viene usato pochissimo materiale per imbottire il giaciglio dei piccoli. L’accoppiamento avviene all’interno del nido. L’incubazione delle uova dura 14-15 giorni. I giovani lasciano il nido a 21-22 giorni e sono alimentati dai genitori ancora per un breve periodo.

Il Gould all’interno delle nostre case, cosa è cambiato rispetto alla natura?

Il Gould è un uccello molto tranquillo che ben si adatta alla presenza e alla vicinanza dell’uomo. Si adatta bene anche a convivere con uccelletti di altre specie purchè calmi e non aggressivi. Non necessita di gabbie particolarmente ampie e si accontenta di una volieretta di medie dimensioni per Canarini. Le difficoltà maggiori con l’allevamento di questa specie insorgono durante lo svezzamento dei pulcini e nel delicatissimo periodo della muta del piumaggio.
Il Diamante di Gould è molto sensibile alle variazioni delle condizioni ambientali quali ad esempio: correnti d’aria, sbalzi di temperatura, freddo improvviso ed infine un alto tasso di umidità. E’ un “piccolo gioiello” e come tale deve essere conservato.
Ci sono diversi metodi di gestione di un allevamento di Gould. Questo uccello è uno degli uccellini che più di tutti ama il caldo, con temperature di circa 21°C di giorno, e circa 18°C di notte. È sempre meglio differenziare di qualche grado tra il giorno e la notte per rispettare le condizioni che si verificherebbero in natura. Alcuni allevatori riportano di aver avuto ottimi risultati riproduttivi portando le temperature giornaliere nella stanza di allevamento a livelli prossimi ai 24 °C. Provenendo questo animale da zone tropicali il fotoperiodo (numero di ore di luce durante la giornata) è simile nelle diverse stagioni. Conviene portarli a riproduzione con 13-14 ore di luce al giorno. L’umidità è importante che sia bassa perchè variazioni di umidità oppure umidità costantemente alta sono molto dannosi per la salute dei diamantini. Per avere il numero di ore di luce sufficiente per riprodurre si può utilizzare un programmatore di luce. Si tratta di uno strumento che regola delle lampadine (le più moderne sono a led) con la possibilità di creare l’effetto alba e tramonto. In questo modo le luci si spengono progressivamente e gli animali “vanno a nanna” sul loro posatoio prima di trovarsi al buio magari sul fondo della gabbia o sulla mangiatoia (con il buio gli uccelli non si muovono o e lo fanno rischiano di sbattere sulle griglie e ferirsi).
Un numero sufficiente di ore di luce non solo permette di raggiungere il corretto stato amoroso ma permette inoltre ai piccoli di essere imbeccati in modo soddisfacente e non rimanere con il gozzo vuoto per troppe ore.
L’allevamento migliore si fa con la coppia fissa, ovvero lasciando maschio e femmina insieme per tutta la stagione riproduttiva.
I Diamanti di Gould come già detto non sono molto esigenti in termini di gabbie.
Si possono usare le gabbie da 60 cm per Canarini oppure le gabbie inglesi con una sola parete frontale di rete e gli altri lati in materiale chiuso lavabile (lamiera, legno nobilitato, ecc). Il fondo della gabbia deve essere fornito di una griglia che separi gli animali dalle proprie deiezioni. Sotto la griglia si può attrezzature un cassetto con del materiale assorbente per disidratare le deiezioni. Naturalmente la pulizia del cassetto e della griglia deve essere molto frequente e scrupolosa.

Cosa mangiano i Gould?

Il Diamante di Gould è un uccellino granivoro che si nutre principalmente di semi, sia in natura sia in cattività. In natura i semi vengono ingeriti freschi allo stadio lattiginose, in cattività questo non è possibile per questione di conservazione e trasporto e quindi in commercio si trovano ottimi miscugli secchi.
I miscugli di sementi in commercio per i Gould vanno sotto il nome di “misto per esotici”. Questo miscuglio deve essere sempre presente in una mangiatoia dedicata.
A questo si può aggiungere della scagliola, delle spighe di panico (che oltrechè nutrirli li divertono), grit e osso di seppia.
Saltuariamente vanno aggiunti sali minerali e integratori polivitaminici.
La frutta e la verdura vanno offerti in piccoli quantità anche ogni giorno, anche se non è raro che i nostri uccellini si rifiutino di mangiarli preferendo le sementi.
Anche i pastoncini all’uovo per Canarini sono molto utili per variare l’alimentazione dei questi uccelli e possono rappresentare un ottimo veicolo per somministrare le vitamine, i sali minerali o all’occorrenza medicamenti e farmaci.

Come riconoscere il maschio dalla femmina in questa specie?

Il maschio di Gould ha colori molto più accesi della femmina e di solito una taglia leggermente maggiore. La femmina ha colori più tenui e appastellati e le timoniere filiformi (piumette sottili presenti nella coda) sono molto più corte.
Nei giovani appena usciti dal nido non è possibile vedere il sesso e hanno ancora un colore diffuso verde, grigio e marrone.

Come organizzare la riproduzione?

Il Gould ha una particolarità tra gli uccellini da gabbia: riproduce in Europa nel periodo invernale. Siccome l’estate nella sua zona di origine coincide con il nostro inverno, è come se anche dopo molte generazioni in cattività ricordassero ancora quando è estate in Australia e quindi il momento della riproduzione!
L’allevamento quindi può partire a settembre-ottobre e terminare in gennaio-febbraio.
Altra peculiarità è che molti allevatori non fanno crescere i piccoli ai genitori ma li trasferiscono sotto delle “balie” di specie diversa, di solito Passeri del Giappone (Lonchura striata varietà domestica).
Il motivo di questo sottrazione di “patria potestà” sta nella cattiva abitudine di alcuni Gould di non imbeccare la loro prole nei primi giorni di vita, attitudine che ne causa velocemente la morte se l’allevatore non interviene.
Le Passere del Giappone invece sono delle formidabili nutrici che imbeccano sia i loro si ai figli degli altri senza sosta facendo dei gozzi belli pieni. Di solito però alle Passere tenuta come balie dei Gould le loro uova vengono sottratte e sostituite con quelle dei Gould.
Questa tecnica ha però come effetto collaterale di far perdere ai Gould il loro istinto naturale per le cure parentali. L’allevatore infatti non seleziona per il carattere “brava madre-bravo padre” ed il piccolo cresciuto da un animale di altra specie può avere da grande difficoltà nel riconoscimento del suo partner sociale e sessuale oltrechè difficoltà genitoriali nell’imbecco della sua prole quando sarà messo in riproduzione.
Ecco che alcuni allevatori molto scrupolosi ed amanti della specie si sono decisi a trovare un rimedio a questo problema e si sono posti l’obiettivo di allevare in purezza, ovvero di far allevare i piccoli Diamantini di Gould ai loro genitori e non alle balie.
Per fare questo sono stati provati vari stratagemmi ma parleremo solo di quelli più importanti e più efficaci.
Prima di tutto bisogna predisporre di un nido particolare, ovvero con doppio fondo per garantire il buio più completo nella camere dove ci sono i piccolini. Il nido è di solito fatto di legno compensato, con una prima camera dove i piccoli non possono arrivare ed una seconda camera posta più in profondità dove vengono le uova vengono deposte, covate e dove nasceranno i pulcini e vi resteranno le prime 3 settimane di vita.
Perchè è così importante che i pulcini stiano al buio? In natura questa specie nidifica in buchi di alberi a volte molto profondi che quindi nella zona di nidificazione arriva pochissima luce. I piccoli quindi presentano ai lati del becco delle caruncole catarifrangenti che si illuminano in condizioni di luce scarsa ed indicano ai genitori dove mettere il cibo che hanno portato nel nido all’interno del loro gozzo per nutrire i loro figli (al centro dei segnali catarifrangenti c’è la bocca ben aperta del pulcino!).
Se i genitori non vedono questi catarifrangenti perchè la luce è eccessiva (es. nidi a coppa in vimini usati per i Diamanti Mandarini) spesso sono disorientano e non sanno dove mettere il cibo del gozzo. Prima regola da seguire quindi è un nido buio.
Altra regola è di dare un cibo molto proteico nel periodo di imbecco dei piccoli. Come gran parte dei Passeriformi granivori infatti anche il Gould durante l’imbecco porta ai suoi piccoli oltrechè semi allo stadio lattiginoso anche molti insetti (ricchi di proteine nobili). Chiedere quindi al vostro negoziante di fiducia che vi procuri un pastoncino da imbecco molto ricco di proteine di origine animale (es. uovo) il quale dovrà essere servito 1-2 volte la settimana già durante la stagione degli amori e dovrà essere servito ogni giorno appena nascono i piccoli.
Ultima regola per genitori che comunque si rifiutino di imbeccare è la “rotazione delle nidiate”. Se l’allevatore dispone di più di una coppia può prendere i piccoli della coppia che imbecca (quando hanno il gozzo pieno) e metterli sotto la coppia che stenta ad imbeccare. Dopo poche ore i piccoli andranno rimessi sotto i legittimi genitori. Così facendo si eviterà che i piccoli della coppia che non nutre muoiano nei primi giorni di vita, superati i quali nessun genitore, neppure il meno premuroso, li lascerà morire di fame. Infatti quando la coppia vedrà i piccoli impiumarsi (dalla terza giornata) e chiedere il cibo con insistenza non saprà resistere nel compiere il suo dovere perchè il loro istinto sarà fortemente incentivato dai segnali visivi e uditivi dei piccoli nel nido.
Fare attenzione ai maschi troppo focosi che possono gettare i piccoli di pochi giorni fuori dal nido. Se questo succede il piccolo va riscaldato nel palmo della propria mano prima di reinserirlo con i fratellini, perchè se la madre lo percepisse come freddo (potenzialmente malato!) lo getterebbe a sua volta fuori dal nido per salvaguardare la salute dei fratellini. Questi maschi troppo attenti alla femmina e poco ai piccoli vanno separati dalla femmina e dalla prole con un separè finchè i piccoli sono grandicelli (circa 7 giorni) e poi riuniti alla compagna perchè la aiutino nelle operazioni di imbecco quando i piccoli sono troppo pesanti per essere gettati dal nido una seconda volta.
I Gould allevati dai propri genitori sono solitamente più sani, probabilmente perchè ricevono delle secrezioni anticorpali dal gozzo dei genitori che solo un co-specifico può produrre e passare. Con l’allevamento in purezza (ovvero senza utilizzo di balie) si fa anche prevenzione verso una malattia grave-mortale: la coclosomiasi, che le Passere del Giappone possono passare ai piccoli di Gould durante l’imbecco se non opportunamente trattate preventivamente.
I giovani si rendono indipendenti dai genitori (svezzamento) all’età di circa 55/60 giorni e vanno ospitati in volierette abbastanza grandi da permettere loro di ginnasticare le ali (120 cm di lunghezza). L’intera nidiata va ospitata insieme e quando possibile non andrebbe unita ad uccelli più diversa specie ed età. E’ infatti questa una delle fasi più complesse della vita degli uccellini durante la quale dovranno imparare a nutrirsi e difendersi da soli senza i genitori e la presenza rassicurante dei fratellini di nidiata renderà l’ambiente meno competitivo. In questa fase inizia anche un altro momento molto stressate, la muta di tutte le piume e penne del corpo con l’eccezione per nel primo anno di vita delle remiganti (penne delle ali) e delle timoniere (penne della coda) che verranno mutate a partire dal secondo anno.

Esistono delle mutazioni di colore nel Gould?

Le mutazioni di colore sono assetti cromatici della livrea diversi da quelli presenti in natura. Le mutazioni sono molto ricercate dagli allevatori in tutte le specie e spesso i soggetti mutati hanno un valori di mercato molto più alto dei “fratelli” ancestrali (ovvero con la colorazione naturale).
Le mutazioni sono fenomeni naturali che però quando accadono in natura non sono favorevoli per l’animale (mancato mimetismo, mancata preferenza sessuale del partner, ecc) e di solito scompaiono con il soggetto mutato.
In natura vi sono ben tre tipi di Diamante di Gould che differiscono per la colorazione del capo:
– il testa rossa
– il testa gialla
– il testa nera
Le mutazioni selezionate in cattività più comuni sono le:
– petto bianco: le piume del petto sono di un colore bianco candido
– blu: le piume del dorso verdi vengono sostituite con piume blu
– pastello e pastello singolo fattore: i colori risultano più delicati e soffusi
Le tre mutazioni sono presenti nelle tre colorazioni della testa dando origine a nove possibili combinazioni di colore.
A mio parere anche se le mutazioni sono molto belle, la natura in questa specie ha già regalato una tale bellezza della livrea che difficilmente l’uomo potrà ottenere un risultato migliore.

Il Gould ha una salute delicata?

Come già detto il Gould ha bisogno di essere alloggiato in un ambiente caldo, asciutto e con parametri ambientali costanti.
Sembra particolarmente predisposto alla acariasi respiratoria che ha causato un forte declino della popolazione selvatica e si ritrova spesso anche negli allevamenti.
E’ predisposto a sviluppare coclosomiasi in cattività e patologie del sistema nervoso centrale che hanno come sintomo la torsione della testa sull’asse del collo (“stargazing”, “twirling”, “testa torta”). Anche le perdita di piume sul collo e sulla nuca (“testa da condor”) colpisce di frequente questa specie di uccelli.
Come ogni altro animali non convenzionale va visitato da un Veterinario esperto in animali esotici almeno una volta all’anno e tutte le volte che presenti qualsiasi sintomo di malessere.