Nel mondo dell’ornitologia pratica l’improvvisazione ed il “fai da te” sono sempre stati la regola, non per ignoranza degli allevatori ma per una reale mancanza di informazioni e di personale preparato, come Medici Veterinari specializzati e Laboratori di analisi all’altezza delle nostre aspettative.
Da qualche anno il vento è cambiato e anche se gli studi scientifici a nostra disposizione non sono numericamente confrontabili con quelli di altre specie animali, si stanno facendo in pochi anni passi da gigante nella conoscenza delle malattie e della loro cura.
La collaborazione tra “studiosi” ed il mondo pratico dell’allevamento è stato indispensabile per le prime sperimentazioni di protocolli terapeutici che ora sono alla portata di molti e ritenuti efficaci e sicuri in gran parte delle specie aviari allevate.
Inizierò con il dire che mai come in ambito di uccelli piccoli la prevenzione è il sistema migliore per avere un aviario sano. Ad ostacolare una buona riuscita di un intervento medico quando il problema è già esploso abbiamo: un metabolismo rapidissimo che può far perdere un soggetto inizialmente sano in sole 24 ore, dimensioni corporee che spesso rendono impossibile esami e terapie che sono invece molto semplici in animali più grandi, la forte tendenza a malattie contagiose che si trasmettono con facilità da un soggetto all’altro.
Ecco quindi la prima regola: rivolgersi al Veterinario quando gli uccelli sono ancora sani, per cercare di prevenire le malattie invece che aspettare che entrino in allevamento.
Se invece ci troviamo a dover affrontare un’emergenza sanitaria bisogna intervenire senza fare tentativi, senza somministrare medicine a caso, senza aspettare di vedere se passa da sola. Bisogna contattare subito un Veterinario esperto in patologia degli uccelli in questione ed insieme a lui organizzare un piano sanitario fatto su misura per il singolo allevamento.
Quando possibile è sempre meglio portare personalmente i campioni biologici da esaminare e spiegare accuratamente la problematica dell’allevamento. Il Veterinario farà anche molte domande sulla gestione del nostro allevamento, sulle attrezzature che utilizziamo e sull’alimentazione, la pulizia e la disinfezione.
E’ importante mettere a disposizione del Veterinario più campioni possibili. Non solo le feci fresche, ma anche uova non schiuse, cadaveri di soggetti deceduti, la lista dei mangimi e integratori in uso, ecc.
I soggetti deceduti vanno conservati in frigorifero se conferiti in meno di un giorno, oppure messi in congelatore fino al momento in cui potrete consegnarli. Le feci vanno raccolte con fogli di carta stagnola messi sotto le griglie alcune ore. Lasciare sempre la carta stagnola in più ore del giorno includendo sempre le ore centrali della giornata (ora di pranzo). Molti parassiti vengono eliminati in queste ore.
La carta stagnola con le feci fresche può essere piegata, messa in un sacchetto di plastica e conferita agevolmente all’ambulatorio veterinario. I cadaveri, uova e altro materiale che deve rimanere al fresco può essere trasportato mettendolo in una piccola scatola di polistirolo come quelle in uso per trasportare il gelato così da non deteriorarsi. All’interno della scatola ponete un siberino ghiacciato con sopra il campione ancora congelato.
Andare personalmente nei Laboratori e negli Istituti Zooprofilattici non è il sistema corretto. Bisogna che ci sia sempre il filtro di un Veterinario esperto in patologia dei piccoli passeriformi che sappia scegliere gli esami più adatti da eseguire e per indirizzare quelli che non può fare personalmente presso strutture specializzate. Una volta avuti gli esiti il Veterinario prescriverà la terapia e pianificherà un piano sanitario insieme all’allevatore.
Ad oggi sono molti gli esami che si possono eseguire, oltre a quelli delle feci, per la ricerca dei parassiti intestinali che comunemente venivano eseguiti in passato.
Esami microscopici eseguiti su feci fresche allestite con diverse tecniche permettono di trovare batteri e funghi che un tempo si potevano solo sospettare.
Esami di Pcr ed Istologici eseguiti presso strutture specializzate permettono di diagnosticare malattie virali di recentissima scoperta e descrizione.
Tutti questi esami insieme all’ attenta raccolta dei dati clinici e delle tecniche di gestione dell’allevamento danno nella maggior parte dei casi utilissime informazioni per la gestione delle emergenze sanitarie.
La collaborazione tra Veterinario e allevatore rimane sempre il cardine della buona riuscita dell’intervento medico. E’ indispensabile che venga sempre tenuto un contatto frequente e sincero sull’evolversi della situazione. E’ importante che il Veterinario sia sempre tenuto al corrente della risposta ai farmaci e dell’andamento dell’epidemia.
Solo in questa maniera sarà possibile risolvere le criticità nel proprio aviario e scongiurare inutili perdite di animali.
Proponiamoci tutti di collaborare con entusiasmo per la salute dei nostri uccelli, loro ci ricambieranno come sempre con gli interessi.
Buon allevamento a tutti.
