Spesso si fanno cose molto sbagliate senza esserne coscenti. Spesso si adottano gli animali sbagliati alimentandone il mercato senza sapere che siamo noi (gli acquirenti finali), ad essere insieme agli animali le vittime di questi sporchi traffici.
Succede ad esempio acquistando un tenero cucciolo di cane da un commerciante. Ci viene garantito di essere nella condizione di poter recuperare qualsiasi razza canina da allevatori seri ed in realtà ci troviamo poi con un incomprensibile libretto sanitario dell’Est Europa. E’ la famosa tratta di cuccioli di 35-40 giorni più volte condannata per i danni acuti e cronici che può causare sulla psiche e sul corpo di questi animali.
Lo stesso succede quando si va ad acquistare un pappagallo, di qualsiasi razza e ci viene proposto un soggetto di importazione prelevato dal suo ambiente di origine. Costa molto meno di quelli nati in Italia.
Sono i cosi detti pappagalli di cattura.
Pensate al trauma che subiscono questi animali, nati liberi in areali immensi, mai entrati con contatto con l’uomo. Improvvisamente si trovano catturati dalle popolazioni locali con reti e trappole, stipati in angustie gabbiette, alimentati ed abbeverati sommariamente e dopo settimane di magazzino montati su un aereo e portati dall’altra parte del mondo, in Europa. Le popolazioni locali naturalmente guadagnano “due soldi” e spesso non hanno molte altre possibilità di “sbarcare il lunario”.
In Europa vengono smistati tra i grossisti che a loro volta li vendono ai dettaglianti, che a loro volta li vendono agli allevatori o ai privati.
Molti di questi animali muoiono durante i diversi passaggi, quelli più forti riescono ad arrivare al “consumatore finale”, ma ci metteranno anni per abituarsi alla vita in gabbia, alla nuova alimentazione, al nuovo clima, alla compagnia dell’uomo.
L’unico motivo che porta i commercianti a servirsi di questi canali di approvvigionamento è il solito motivo economico: sono soggetti molto meno cari.
Oltre alla ripercusione sul benessere animale dei singoli uccelli, ricordiamo che il 40% dei pappagalli in natura è a rischio di estinzione. Favorendo l’ulteriore diminuzione dei soggetti in libertà favoriamo l’estinzionoe dellla specie.
L’alternativa esiste e si chiama: pappagalli allevati “allo stecco”, cioè a mano da allevatori seri che ogni anno forniscono nidiate svezzate da loro prendendoli dal nido dei genitori allevati in cattività quando sono ancora piccoli ed alimentandoli artificialmente finchè non diventano indipendenti.
Questi soggetti sono perfettamente abituati all’uomo, conoscono la gabbia e sanno uscire e rientrare senza spaventarsi in presenza del loro proprietario. Molto possono essere addestrati a stare con noi fuori dalla gabbia e a parlare.
Sono animali che più difficilmente possono trasmettere malattie all’uomo ed in nessun modo lo temono.
Ogni persona che desideri avere un pappagallo da compagnia dovrebbbe richiedere quindi che il soggetto sia inanellato con anello inamovibile. Dovrebbe avere il certificato di nascita che dimostri la nascita in allevamento.
Non si può essere superficiali quando si tratta di acquistare essere viventi così fantastici come un pappagallo!
Buona scelta.
