La rimozione del tartaro non è un intervento definitivo: la placca batterica infatti ricomincia a depositarsi sulla superficie dei denti già dopo qualche ora!
L’asportazione quotidiana di questa invisibile pellicola è fondamentale per impedire che con il tempo si stratifichi e mineralizzandosi si trasformi in quelle sgradevoli incrostazioni giallo-brunastre responsabili di alitosi, gengiviti e stomatiti, come pure della disseminazione di batteri in altre distretti dell’organismo.
Sicuramente l’utilizzo di un mangime secco facilita il mantenimento dell’igiene orale, grazie all’azione meccanica della crocchetta sulla superficie dentale.
Per una rimozione diretta della placca possiamo utilizzare piccole spugnette abrasive oppure lo spazzolino: ne esistono di specifici, da dito o a manico lungo. Per soggetti non collaborativi esistono ossa finte di pelle, che possono avere una blanda azione pulente, compatibilmente con eventuali restrizioni dietetiche (allergie, intolleranze, obesità, ecc).
L’utilizzo del dentifricio invece non è fondamentale, ma qualora se ne faccia uso, è importante sia specificamente formulato per gli animali.
Se riusciamo ad abituare il nostro fedele amico a farsi pulire i denti fin da cucciolo, rendendo tutto molto divertente e giocoso, magari con una passeggiata o una coccola come premio finale, potremo ottenere un duplice effetto: rafforzare il legame con lui e aiutarlo a mantenere una bocca sana.