Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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Prebiotici, probiotici, postbiotici, microbiota … facciamo un po’ di chiarezza

Si discute spesso negli ultimi anni sulla reale utilità dei prebiotici, probiotici, postbiotici e “fermenti lattici” utilizzati come integratori alimentari in ambito ornitologico. Capiamo innanzi tutto di cosa stiamo parlando in termini semplici e facilmente comprensibili. Vediamo poi a cosa servono.
Per prebiotici si intendono le sostanze utili allo sviluppo della flora intestinale.
Per probiotici si intendono i microrganismi costituenti la flora intestinale.
I postbiotici sono le sostanze utili all’organismo animale prodotte dai probiotici.
Sempre più aziende produttrici di diete per uccelli hanno introdotto nel mercato in questi anni delle linee di alimenti arricchite con queste sostanze.
La difficoltà principale che le aziende incontrano nella integrazione con questi prodotti sta nel reperire studi, scientifici ed attendibili, sulle molecole-organismi realmente utili nelle diverse specie di uccelli ornamentali.
Come sempre chi si dedica al mondo degli uccelli da compagnia, può contare su poche ricerche, condotte su pochi esemplari da singoli ricercatori appassionati.
I detrattori e gli scettici sull’utilizzo di queste sostanze ritengono che nell’intestino sano-normale di un uccello granivoro non ci siano batteri o quasi. Per questo motivo non vedono la necessità-utilità di metterceli. Si è sempre ritenuto che la flora batterica normalmente isolabile in un uccello granivoro fosse costituita da rari batteri cocchi gram positivi (es.: diplococchi). Che la presenza di batteri gram negativi fosse da considerarsi condizione para-fisiologica o patologica in presenza di sintomatologia correlata.
Recentissimi studi sul microbiota sembrano scardinare definitivamente questa come molte altre certezze mediche! È possibile infatti che il laboratorio non riesca ad isolare batteri intestinali dei nostri volatili non tanto perchè non ci siano, ma più probabilmente perchè non abbiamo ancora sviluppato le tecniche corrette di isolamento, oppure perché i batteri non riescono a sopravvivere fuori dall’intestino o a contatto con l’aria. È invece assolutamente probabile che ci siano moltissimi microrganismi e che questi svolgano importantissime funzioni non solo a livello intestinale, ma a livello di salute globale di tutto l’organismo!
Ma come è composto il microbiota ed in cosa consiste?
Il microbiota è l’insieme di tutti i microrganismi presenti nell’intestino. Questi sono rappresentanti da batteri (circa 80%), funghi e lieviti (circa 15%) parassiti e virus. Ancora non sono stati neppure tutti classificati e non è stato chiarito il loro ruolo, ma sappiamo che ad esempio i batteri che abbiamo potuto isolare fino ad ora in laboratorio sono una frazione infinitesimale rispetto a quelli che la microscopia elettronica in questi anni ci ha permesso di vedere.
Tra pochi anni sarà folle pensare che avendo isolato ad esempio dalle feci di un canarino un E.coli con qualsivoglia problema di salute avremmo in mano il responsabile del problema di salute del nostro amico pennuto. Si può invece ipotizzare che quel E.coli possa essere l’unico tra le migliaia di specie di batteri presenti nell’intestino il nostro canarino capace di sopravvivere fuori dall’intestino, resistendo in ambiente con ossigeno, oppure capace di crescere nelle piastre usate in laboratorio per la batteriologia.
Sappiamo anche che definire tutta questa enorme massa di vita (in una persona rappresentano circa 1 chilo del nostro peso!!!) solo “fermenti lattici” utili in caso di diarrea è risibile. Sono ospiti che ci aiutano a mantenere le difese immunitarie, a digerire il cibo, a difenderci dalle aggressioni infettive e infestive, a smaltire tossine e veleni, ecc. E’ oramai dimostrato che la loro distruzione a carico di trattamenti antibiotici, alimentazione errata e stile di vita non solo predispone a disturbi gastro-intestinali ma anche a tutte le malattie della nostra epoca (dalle demenze senili, alle insufficienze d’organo, al diabete e molte altre gravi malattie).
Da prove fatte in vivo su pappagalli, passeriformi (Passer domesticus, Serinus serinus e Carduelis chloris), polli, rapaci (civette) si è potuto dimostrare che: il microbiota cambia prima e dopo un qualsiasi trattamento medico, ovvero viene regolarizzato nei suoi valori, riportando le varie specie ed i vari Taxa a quelle che erano le loro proporzioni originarie in soggetti sani.
La pratica di integrare l’alimentazione dei nostri animali con questi prodotti è quindi fortemente consigliata. Ancora non sappiamo esattamente quali siano i microrganismi specifici per le diverse specie, ma sicuramente una supplementazione ed un supporto al microbiota è pratica da consigliarsi in ambito ornitologico.
Sempre per lo stesso motivo è vivamente sconsigliato l’utilizzo di antibiotici quando non servano, fuori dal controllo medico veterinario, senza l’ausilio di esami che comprovino la loro utilità ed efficacia.