Ogni anno in questo periodo la nostra fantasia viene stuzzicata dall’uscita di libri, film e cartoni animati che hanno come protagonisti teneri, simpatici, intelligenti, intrepidi e spesso improbabili animaletti; a volte sono pelosi oppure hanno le piume, altre volte sono coperti di squame, ma sono sempre e comunque terribilmente irresistibili!
Anche se in cima alla lista dei regali di Natale più ambiti ormai da diversi anni predomina la tecnologia, con telefonini, tablet, pc e videogiochi, resistere alla tentazione di regalare o farsi regalare un cucciolo, sia esso un cane, gatto un rettile un uccellino o coniglietto, non è facile. Un piccolo essere dal pelo morbido e grandi occhi vivaci sotto l’albero di Natale è regalo di sicuro successo per chi lo dona e di gioia, stupore e gratitudine per chi lo riceve.
A volte si opta per scelte che sono solo apparentemente meno impegnative, come l’acquisto di un criceto, una cavia, delle tartarughine. In realtà si tratta pur sempre di esseri viventi, con proprie esigenze e con specifiche necessità, la cui conoscenza è imprescindibile per una convivenza di successo. Dal momento stesso in cui ne entriamo in possesso, ne diventiamo al contempo responsabili, la loro salute, il loro benessere sono nelle nostre mani e dobbiamo esserne pienamente consapevoli.
La decisione di far entrare nelle nostre case una bestiola deve essere maturata con serietà e coscienza, valutando l’impegno che ne deriva; se è frutto di un impulso momentaneo, seppur dettato da un reale sentimento di compassione, può tradursi in un fallimento con conseguenze anche piuttosto infelici per tutte le parti coinvolte.
Svanita l’euforia iniziale, esaurita la magia delle feste, ognuno torna alla frenetica vita di tutti i giorni, con bambini da accompagnare a scuola, a nuoto, a catechismo, tra impegni di lavoro, spesa al supermercato e colloqui con gli insegnanti; e anche i più piccoli che pur di convincere i genitori ad esaudire il loro desiderio hanno promesso che se ne sarebbero occupati, si rendono conto che dar da mangiare al criceto o cambiare l’acqua al pesce rosso non è un compito temporaneo, ma piuttosto un impegno quotidiano, che si ripete giorno dopo giorno dopo giorno. La gabbia della cavia in salotto, se non viene pulita almeno due volte la settimana puzza, per non parlare della vaschetta delle tartarughe, che tra l’altro nemmeno ricambiano con un “ciao bello” quando le saluti, il pesce rosso nella boccia non è poi così intraprendente come Nemo e il criceto, seppur simpatico e giocoso, non ispira certo ricette da cucina francese! Anche la cassetta igienica del micio richiede la nostra quotidiana attenzione: se non la trova pulita il nostro schizzinoso amico andrà a fare i suoi bisogni altrove.
E che dire di quel buffo batuffolo di pelo che uscito dalla cesta di Natale ci è venuto incontro scodinzolando? Avevamo idea di quanta pipì e pupù è in grado di spargere per casa, ovunque e soprattutto quando meno te l’aspetti, ad esempio quando hai appena finito di pulire? Durante le feste è stato sempre con noi di giorno, ha dormito con noi di notte, ma dopo? Da un giorno all’altro la casa si svuota, i piccoli tornano a scuola, i grandi al lavoro e “fido” si ritrova da solo … aiuto … che succede? … dove sono tutti? … si agita, piange, ulula, si annoia … finché non escogita qualcosa per passare il tempo e noi al nostro rientro scopriamo i primi disastri! Lui poi non resterà cucciolo per sempre. Cani, gatti, conigli perdono ben presto quella fisionomia tonda, compatta che li rende così teneri e “coccolosi”, diventando più ingombranti ed esigenti i primi, finendo con diventare sempre più simili ai classici europei comuni, i secondi, per non parlare poi di quelli che ci sono stati spacciati per nani e che hanno finito con assumere le dimensioni di conigli da reddito.
A volte chi si rende conto dell’azzardo commesso cerca di porvi rimedio trovando soluzioni alternative, ma più spesso questi animali, frutto di un acquisto avventato vengono semplicemente abbandonati, per strada, nei parchi pubblici, nei laghetti comunali o riportati al canile.
Per questo motivo l’appello che può sembrare retorico, ma mai purtroppo scontato, è sempre lo stesso: prima di coinvolgere nella nostra vista un animale domestico, di qualsiasi specie, è fondamentale informarsi accuratamente circa la sua biologia, l’origine, l’habitat, l’alimentazione, la gestione, valutando con onestà se l’impegno richiesto è alla nostra portata, spiegando ai bambini che non si tratta di giocattoli, ma di esseri viventi, che pur nella loro diversità meritano rispetto, amore e cure.
Se stiamo per scegliere un cucciolo di cane, lasciarsi tentare dalla moda del momento, dalla voglia di originalità o semplicemente dall’estetica di una particolare razza, non è il criterio più idoneo, ma considerare anche le dimensioni che il piccolo raggiungerà da adulto, l’attitudine (da salotto, da caccia o da lavoro ecc) e l’indole possono indirizzarci verso soggetti più compatibili con il nostro carattere o stile di vita.
Se invece siamo orientati verso un animale non convenzionale, è bene prima di tutto contattare un medico veterinario esperto in nuovi animali da compagnia che possa darci tutte le informazioni necessarie ad una corretta gestione e alimentazione e possa poi essere a disposizione in caso di emergenze sanitarie.
Detto questo è indubbio che condividere la quotidianità con esseri viventi diversi da noi è un’esperienza che arricchisce la vita; gli animali che accogliamo dipendono da noi per la loro sopravvivenza, ma in cambio ci offrono modelli di comportamento e insegnamenti di cui fare tesoro, ci stanno accanto, ci ascoltano, non ci giudicano, qualsiasi cosa succeda sono sempre se stessi, senza finzione o ipocrisie.
A tutti coloro che per queste feste hanno scelto con meditato ragionamento un cucciolo sotto l’albero e a coloro che con altrettanta coscienza hanno dolorosamente rinunciato, un sincero augurio di Buon Natale.