Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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UCCELLI: QUALI PROFILASSI VANNO FATTE NELL’ARCO DELL’ANNO

Premetto che questa trattazione è riferita esclusivamente alla gestione igienico-sanitaria degli uccelli da gabbia e da voliera, ovvero animali detenuti per scopo di compagnia o allevamento agonistico, non destinanti al consumo alimentare umano.

Vi è una principale differenza tra gli uccelli tenuti come pets (pappagallini allevati a mano, canarino tenuto per il canto, ecc.) e l’allevamento sportivo amatoriale o remunerativo degli uccelli ornamentali.

PRIVATI proprietari di uno o più uccelli:

In questo caso l’animale va visitato almeno 1 volta all’anno, meglio se 2. Ogni volta che ci si reca dal Veterinario è importante portare un campione di feci fresche per l’esame coprologico ed una verifica del tipo di batteri e lieviti eventualmente presenti. La microbiologia degli escrementi dà infatti importantissime indicazioni sulla salute del pennuto. Si raccomanda di portare l’animale nella sua gabbia coperta da un telo per evitare che si spaventi durante il trasporto.

Nel caso di Pappagalli tenuti in casa, a stretto contatto con l’uomo, è importante fare un esame delle feci, o un tampone cloacale, subito dopo l’acquisto per verificare la presenza di un parassita trasmissibile all’uomo, la Chlamydophila pittaci.

Non sono presenti in commercio vaccini specifici per gli uccelli da compagnia fatto salvo quello per il Vaiolo nel Canarino. Purtroppo è presente solo in confezioni per 50 e più soggetti e non sempre è reperibile in commercio in Italia.

Con vaccinazione extra label, cioè usando un vaccino in realtà destinato ad altre specie di volatili, è possibile vaccinare gli uccelli con instillazione oculo-congiuntivale per il Paramyxovirus della Pseudopeste Aviare.

Qualora si presentassero parassiti esterni come gli Acari delle penne risulta sicuro, per uccelli della dimensione di un Canarino, applicare tra le scapole una goccia di Frontline spot-on per cani o gatti.

ALLEVATORE di uccelli ornamentali:

Nel caso di allevatori di Pappagalli, di qualsiasi specie si tratti, è fondamentale controllare tutti gli animali già presenti in allevamento e tutti i nuovi acquisti per le principali malattie infettive testabili su sangue e tampone cloacale: Poliomavirus (Sindrome emorragica dei nidiacei o Poliomavirosi), Circovirus (Malattia del becco e delle penne o Pbfd) e Chlamydophila pittaci (Ornitosi o Clamidiosi).
Sicuramente questo screening comporta una spesa, tanto maggiore quanto è il numero di animali in allevamento ma, anche economicamente parlando, la prevenzione è meno onerosa della cura e la terapia per queste malattie non è sempre possibile.

Per gli allevatori di Fringillidi ed Estrildidi non vi è tradizione di esami virologici. E’ invece consolidata la pratica di esami batteriologici sulle feci alla ricerca di batteri patogeni e relativo antibiogramma per stabilire quale sia l’antibiotico più efficace da utilizzare.

Consiglio quindi 2 mesi prima della prevista stagione delle cove di raccogliere, da più gabbie e voliere, delle feci fresche nelle ore centrali dalle giornata dalle 12:00 alle 15:00. La raccolta si fa con della carta stagnola pulita da mettere sotto i posatoi per 30 minuti. La carta va poi raccolta, piegata e portata subito al Veterinario, oppure conservata in frigorifero per non più di una giornata. In animali di dimensioni adeguate possono essere fatti dei tamponi direttamente dalla cloaca per evitare la contaminazione del campione da parte di microrganismi ambientali.

Almeno 3-4 volte l’anno i grossi allevamenti dovrebbero raccogliere delle feci e farle esaminare per controllare la carica parassitaria e la presenza di microrganismi patogeni.

E’ vivamente consigliata la visita in allevamento almeno una prima volta per cominciare correttamente il rapporto con il Veterinario curante. Solo dalla conoscenza di attrezzature, gabbie, alimentazione e soggetti presenti in allevamento, il Medico Veterinario potrà veramente aiutare l’allevatore nel compito di riprodurre i suoi soggetti. Infatti molti fallimenti riproduttivi dipendono da errori gestionali come l’illuminazione, l’umidità ambientale, l’alimentazione o l’igiene delle attrezzature.

FALCONIERE:

Le vaccinazioni con le quali consiglio di immunizzare i falchi sono:

– Malattia di Newcastle o Pseudopeste Aviare ( Paramyxovirus). Si utilizza lo stesso vaccino usato per i piccioni. Si pratica una volta l’anno in iniezione e dopo sei mesi si richiama per via topica oculo-nasale.
– Vaiolo Aviare ( Poxvirus). Si utilizza il vaccino per polli o piccioni. Negli Emirati Arabi producono un vaccino specifico per i falchi. Si vaccina una volta l’anno tramite iniezione sottocutanea.

Come controlli periodici dello stato di salute del falco, in media ogni 6 mesi o perlomeno prima di cominciare a far volare l’animale, bisogna fare:

– Una visita clinica approfondita con ispezione delle cavità orali e nasali con auscultazione del cuore, polmoni e sacchi aerei.

– Un esame coprologico per arricchimento e flottazione delle deiezioni raccolte in più giorni.

– Un tampone dalla cloaca e gozzo per la ricerca di funghi e batteri potenzialmente patogeni.