Clinica veterinaria "Casale sul Sile"...
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10 buoni motivi per partecipare ad una mostra ornitologica

Le mostre ornitologiche sono dei raduni espositivi e competitivi di uccelli ornamentali. La maggior parte delle mostre è organizzata in una o più giornate dedicate al giudizio dei soggetti esposti e una o più giornate dedicate allo scambio di soggetti e alla semplice esposizione dei propri beniamini. A questi appuntamenti non possono mai mancare tutti gli “addetti ai lavori”, ovvero tutta quella grande quantità di figure professionali come le ditte produttrici di mangimi-attrezzature-gabbie, ditte di farmaci e parafarmaci e integratori, negozianti e commercianti, veterinari aviari e redatori delle riviste del settore che rappresentano per così dire “l’indotto” della nostra passione ornitologica.
Le mostre ornitologiche di più lunga tradizione sono quelle paesane, molte delle quali rimaste nei secoli immutate e sempre legate al territorio e ad un particolare periodo dell’anno. Spesso queste mostre ornitologiche “tradizionali” prendono origine dalla pratica della uccellagione e dei roccoli, ovvero della esposizione in gabbia di soggetti catturati in natura con reti e con trappole.
Oggi anche in queste mostre paesane tutti gli uccelli esposti sono nati in cattività e questo è facilmente dimostrabile e verificabile per la presenza in ogni soggetto dell’anello inamovibile posizionato nella zampetta già a pochi giorni di vita. Questi anelli non possono essere inseriti in soggetti già sviluppati ed adulti e quindi sono garanzia che il soggetto che ammiriamo non è frutto della deplorevole pratica della cattura di soggetti nati liberi ma frutto della selezione operata dall’uomo in cattività con amore e dedizione.
Oltre alle mostre paesane ci sono mostre di raggruppamento, mostre nazionali, mostre internazionali e esposizioni mondiali. L’Italia occupa un posto preminente nel mondo ornitologico per l’unanime plauso che le nostre mostre ottengono ogni anno per numero di ingabbi (soggetti presentati a concorso) e per gli aspetti logistici molto collaudati e ben funzionanti. La mostra che si tiene ogni anno a Reggio Emilia solo per fare un esempio è forse la mostra ornitologica più frequentata al mondo per numero di visitatori e di uccelli esposti.
Le mostre ornitologiche si svolgono alla fine dell’estate, di solito tra l’autunno ed l’inverno. Per chi ha la travolgente passione per l’ornitologica questa stagione è una “primavera al contrario”, perché i frutti di un anno di sacrifici ed impegno si vedono solo adesso con l’esposizione dei nostri migliori soggetti!
La stagione mostre per chi ha il “mal della penna” è un momento unico e imperdibile che ogni anno rinnova calcoli e speranze attese per mesi con trepidazione e vani sogni di gloria. Si osservano per molti mesi i soggetti che si vorranno esporre, ci si domanda se avranno le credenziali per piazzarsi ai primi posti nelle classifiche del più bello, si fanno mille telefonate agli amici per chiedere se i nostri colleghi e avversari presenteranno i nostri stessi tipi di uccelli per pesare la concorrenza e sapere quanti saranno gli uccelli esposti.
Ogni anno ingabbiando i nostri giovani amici alati per portarli in mostra ci si convince che si, è questo l’anno giusto per vincere l’agoniato premio e dimostrare agli amici che siamo dei valenti allevatori, che abbiamo indovinato l’accoppiamento giusto e che abbiamo ottenuto soggetti attinenti in tutto e per tutto allo standard di perfezione della razza allevata.
Per i giovani allevatori che si avvicinano per la prima volta alla competizione l’attesa è carica di paure e di incertezze.
Li riconosci subito anche se anagraficamente non più imberbi. Anche se adulti allevano da pochi anni e magari è la prima volta che portano in mostra i soggetti. Chiedono a destra e a manca come è andata, cercano di ottenere dei consigli, osservano fin anche “il labiale” del pluridecorato allevatore il cui nome è sulla bocca d tutti sperando di carpire la formula magica che li porterà a sbaragliare la concorrenza. Osservano tutto quello che gli accade attorno come i bambini al parco giochi e spesso gli viene da sorridere, così senza un motivo, solo per essere completamente circondati dalla loro passione sotto forma di colori, canto e argomentazioni più o meno dotte.
Per i veterani delle esposizioni è diverso. Loro hanno iniziato a frequentare quel mondo con i calzoncini corti ed ora hanno i capelli bianchi e gli occhiali da vicino e da lontano. Portano entrambi gli occhiali appesi al collo per guardare intercambiandoli i colleghi, gli uccelli, i cartellini identificativi e per trovare da distante la scritta toilette quando la natura chiama. I veterani spesso girano con in mano il libretto della mostra con i risultati ottenuti da tutti in quella mostra. Davanti alle singole gabbie prendono appunti, trattano scambio di soggetti per “rinsanguare” l’allevamento e pianificano acquisti “miglioratori”, preparano già mentalmente i prossimi accoppiamenti per la stagione cove che verrà e cercano i punti deboli dei loro avversari sottolineandoli con fervore a voce alta e prendendosela con i giudici che come in ogni ambito nella migliore delle ipotesi “non capiscono niente” e a più spesso “sono corrotti”.
Per i giudici ornitologici che dovranno valutare per ogni categoria chi salirà sul podio, la stagione delle gare consiste in lunghe e faticose trasferte lungo la nostra bella penisola in su ed in giù per molti mesi. Spesso le loro trasferte durano giorni e si concludono inesorabilmente con i mugugni ed i musi lunghi di chi pensava di avere tra le mani un campione razzatore e si trova penalizzato nel giudizio. I giudici sono il cuore pulsante delle mostre ornitologiche, fanno una gran fatica dovendo osservare minuziosamente secondo una protocollo stabilito centinaia di soggetti in un giorno e decidere il punteggio da attribuirli e chi tra i partecipanti merita di essere premiato e chi dovrà riprovare in un’altra competizione. Ai giudici è affidata la “verità ornitologica” sul valore dei soggetti presentati ed il loro giudizio è inappellabile.
Alle mostre poi ci sono tutte le ditte del settore e sono sempre frequentatissime da tutti gli allevatori.
E’ connaturato nella natura stessa dell’allevatore di uccelli la granitica certezza che la colpa degli insuccessi riproduttivi ed espositivi di un intera annata vadano sempre ricercata in una singola variabile soggettiva come ad esempio: il sacco di sementi nuovo appena aperto, il pastoncino per l’allevamento non idoneo, il tipo di gabbie o di integratore vitaminico.
Per questo spesso le ditte de settore hanno un grandissimo interesse e sono capaci di grandi suggestioni nell’immaginario collettivo degli allevatori di ogni età e ceto sociale.
Ma le mostre ornitologiche sono molto democratiche e la contestuale presenza di tutti gli attori di questa farsesca commedia permette spesso di aprire il vaso di Pandora e creare discussioni esilaranti o interessanti insieme.
Alle mostre non possiamo mancare noi, i veterinari che si dedicano con impegno e passione alla cura degli uccelli ornamentali. Queste occasioni sono imperdibili momenti di condivisione delle nostre esperienze, di aggiornamento sui prodotti e attrezzature e di incontro con i clienti per tenerci sempre aggiornati sulla situazione in allevamento.

Se proprio volessimo schematizzare in 10 punti i motivi principali per i quali sia un privato sia un professionista del settore non può mancare alle mostre ornitologiche direi che:

1) Essere inserito per hobby o per lavoro nell’ornitologia amatoriale e non frequentare le mostre ornitologiche è come scrivere i testi delle canzoni, stampare spartiti, produrre strumenti musicali, ecc. ma non essere mai stato ad un concerto!
2) Vivere da vicino e farsi contagiare dalla passione ornitologica è sentire sulla propria pelle la passione di tante migliaia di persone che vedono nell’allevamento dei loro uccelli un momento di evasione da un ruotine che imbruttisce l’uomo e appiattisce i sentimenti e le passioni. E’ un riscatto sociale che fa essere in questo ambito un vincente ed un nome noto anche coloro che non hanno nel lavoro un giusto riconoscimento. E’ un luogo dove è possibile fare amicizie vero e durature nel tempo in nome di una passione comune o semplicemente arricchire il proprio portafoglio clienti a seconda dei propri fini e delle proprie sensibilità.
3) Tenersi aggiornati sulle nuove tendenze di mercato in termini di specie allevate, nuove mutazioni di piumaggio e colori, creazione dei prezzi e dei nuovi mercati che si aprono. Ogni anno alle mostre principali si affacciano potenziali clienti di paesi emergenti che hanno un loro gusto e spesso spostano il mercato verso un tipo di uccelli poco allevato prima di questa nuova richiesta. E’ successo quando alcuni anni fa gli Arabi sono venuti in Italia per comprare i Canarini arricciati, poi ci sono stati gli Spagnoli e i Portoghesi con i Canarini di colore, poi il Sud America, ecc. Alle mostre ornitologiche è meglio andare con un buon occhio e l’inglese in tasca.
4) Prendere contatti diretti con le ditte del settore per acquisti di piccole quantità direttamente in fiera o per stipulare accordi duraturi per forniture seriali per negozianti e dettaglianti. Le ditte ci tengono ad essere presenti perché sanno che dopo ogni mostra torneranno a casa con un numero considerevole di ordini. Durante la mostra poi è possibile vedere i campioni dei prodotti e parlare con i consulenti delle ditte per avere tutti i dettagli sul prodotto e sulle sue caratteristiche tecniche.
5) Alle mostre ornitologiche principali è sempre presente la FOI (Federazione Ornicoltori Italiani), la associazione che sul territorio italiano raccoglie e coordina tutti gli allevatori di uccelli ornamentali. Alla FOI spetta il patrocinio di queste manifestazioni, la preparazione dei giudici, è depositaria degli standard di razza, divulga la cultura ornitologica a livello nazionale ed internazionale. I suoi rappresentanti sono sempre disponibili per dare delucidazioni e consigli a tutti coloro che si volessero avvicinare a questo mondo.
6) Alle mostre ornitologiche sono presenti le riviste del settore che con cadenza regolare raggiungono i loro iscritti e quindi entrano nelle case di tutti gli interessati all’ornitologia. Le mostre sono un formidabile occasione per creare sodalizi per inserzioni, pubblicità, articoli da pubblicare e ogni altra forma di collaborazione con gli organi di stampa e divulgazione. Ogni tecnico del settore e negoziante dovrà abbonarsi a una o più riviste ornitologiche per essere aggiornato in tempo reale degli avvenimento, novità e ricevere schede tecniche, di alimentazione e allevamento.
7) L’ultimo giorno di mostra è sempre un momento proficuo per i negozianti per fare un “blocco”. Significa acquistare in gruppo tutti gli uccelli dei quali un allevatore vuole liberarsi perché rappresentano il surplus dell’anno che non ha dato risultati eccellenti in mostra e che quindi è destinato al privato per diventare un uccellino da compagnia e non un riproduttore. Spesso a fare il “blocco” sono dei commercianti che poi riforniscono i negozianti. Se i negozianti imparassero ad andare loro a prendersi questi uccellini risparmierebbero un passaggio e quindi un rincaro di prezzo e soprattutto queste creature non dovrebbero sopportare un inutile affollamento e trasporto per arrivare a destinazione con ritardi rispetto ad un viaggio diretto. È proprio nel passaggio dall’allevatore al negozio che gli uccelli vengono a contatto con animali provenienti da altri ambienti e condizioni sanitarie e diverse e si ammalano ne restare a contatto in ambienti angusti con uccelli malati. Meno passaggio devono fare queste creature più è probabile che arrivino sani a destinazione.
8) Le mostre ornitologiche di raggruppamento e nazionali in questi ultimi anni hanno visto un proliferare di iniziative culturali come corsi e presentazioni su argomenti attinenti la salute, l’igiene, l’alimentazione e la gestione degli uccelli ornamentali. La partecipazione a questi incontri è motivo di crescita e di confronto e va sempre incentivata in ogni forma e in ogni ambito.
9) Presso le mostre ornitologiche spesso è possibile vedere uccelli rari e di difficile reperibilità. Questo oltreché gratificarci e renderci felici ci permette di prendere contatti con questi allevatori per sapere dove trovare specie rare se dovessimo procurarle per noi o per un nostro clienti.
10) Da ultimo le mostre ornitologiche sono la nostra vetrina verso il mondo esterno. Noi che viviamo nel e del mondo dell’ornitologia non possiamo mancare agli appuntamenti durante i quali il “nostro mondo” viene osservato e spesso ingiustamente giudicato da chi non lo conosce. Se ci conoscessero a fondo forse alcune posizioni estremiste non verrebbero portate avanti con tanta enfasi e arroganza da autoproclamatisi depositari del bene assoluto del regno animale. Facciamo nostro il moto della FOI che meglio di qualunque altro discorso riassume lo spirito più corretto con il quale ci si deve avvicinare a questo mondo: “Allevare è proteggere”.
Buona ornitologia a tutti!